Maurilio Lovatti

Una battaglia per la serietà e trasparenza nella scuola di Stato
 (1995-97)

 

 

 

Gli esami di riparazione nella scuola superiore furono aboliti con Decreto nel 1994 dal Ministro D'Onofrio (primo governo Berlusconi), abolizione poi confermata dalla L. 352 del 8-8-1995. Questo provvedimento portò ad un progressivo peggioramento della qualità della scuola pubblica, con abbassamento dei livelli d'apprendimento degli studenti, a cui il Ministro Fioroni (governo Prodi) ha cercato di porre rimedio nel 2007, reintroducendo una sorta di esame di settembre, senza passare dal Parlamento, modificando le norme ministeriali sullo scrutinio finale. Nei primi anni dopo il 1995, la normativa ministeriale prevedeva comunque di assegnare il 6 in pagella in tutte le materie per gli studenti promossi con debito alla classe successiva; in tal modo non rimaneva alcuna traccia del debito negli atti ufficiali dello studente, come la pagella, il diploma, i certificati scolastici.

Dopo il fallimento della raccolta delle firme per promuovere un referendum volto ad abrogare la norma che aboliva l'esame di riparazione (furono raccolte poco più di 100.000 firme, contro le 500.000 previste), un comitato per la difesa della qualità della scuola, sorto a Brescia per iniziativa di tre insegnanti (Franco Manni, Paola Paganuzzi e Maurilio Lovatti) per ridurre il danno, diffuse la proposta di rendere esplicito il debito, promuovendo lo studente con debito (fino a 3 materie), assegnandogli però un 5 in pagella nelle materie in cui era insufficiente. La proposta, approvata dal Consiglio di Istituto del Copernico, ebbe vasta risonanza sui media locali e nazionali e contribuì alla riformulazione delle norme ministeriali sugli scrutini finali, che reintrodussero l'indicazione esplicita del debito e l'obbligo della scuola di riportarlo sulle pagelle, sul tabellone e nella comunicazione alla famiglia dello studente (comma 5, art. 13, O.M. n. 90 del 21 maggio 2001, che è rimasto in vigore fino alla riforma Fioroni del 2007).

Pubblicare oggi la documentazione relativa alla vicenda, può servire a illustrare una fase di passaggio verso una maggiore serietà della scuola, e a ricordarci che, talvolta, l'impegno di poche persone, anche se prive di appoggi e mezzi economici, può tuttavia contribuire a orientare l'opinione pubblica su un tema specifico e a propiziare modifiche normative.

 

 

- Appello al Ministro della Pubblica Istruzione (Brescia, ottobre 1995)

- Articolo del prof. Franco Manni sul Sole-24 Ore (2 dicembre 1995)

- Lettera dell'ufficio scuola dell'Arcidiocesi di Milano (29 gennaio 1996)

- Delibera del Consiglio di Istituto del Liceo scientifico di Stato Copernico di Brescia (12 febbraio1996)

- Articolo di Bresciaoggi (24 febbraio 1996)

- Articolo del Giornale di Brescia (27 febbraio 1996)

- Articolo dell'Unità (28 febbraio 1996)

- Articolo de Il Giornale (28 febbraio 1996)

- Articolo del Corriere della Sera (28 febbraio 1996)

- Articolo del Giornale di Brescia (3 marzo 1996)

- Articolo di Andrea Casalegno sul Sole-24 Ore (9 marzo 1996)

- Lettera al Ministro dell'Istruzione (20 aprile 1996)

- Articolo del Giornale di Brescia (30 giugno 1996)

- Articolo del prof. Franco Manni sul Sole-24 Ore (21 settembre 1996)

 

 

 

16 ANNI DOPO

- Lettera del prof. Franco Manni a Bresciaoggi  (15 settembre 2012)

 

26 ANNI DOPO

- Convegno del 13 gennaio 2023 a Brescia 

- Video del convegno La scuola taciuta (Brescia, 13 gennaio 2023)

- Testi della relazioni del convegno La scuola taciuta (Brescia, 13 gennaio 2023)

 

 

UN DOCUMENTO SULL'UNIVERSITA'

Antonio La Penna I mali vecchi e nuovi dell’università in un documento dell’Accademia dei Lincei (2009)

 

 

 

 

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