Maurilio Lovatti

Una battaglia per la serietà e trasparenza nella scuola di Stato
(1995-97)

 

 

 

Esami di settembre, non è così che si imitano i modelli europei

di Franco Manni*

Il Sole - 24 Ore, sabato 2 dicembre 1995, pag. 8

 


In origine gli esami di settembre, istituiti nel 1923 con la riforma Gentile, risultavano iperrigoristi: uno studente, se insufficiente in una sola materia e se non la "recuperava" durante l'estate, doveva ripetere l'anno anche per tutte le altre materie. Con il dopoguerra il rigorismo fu allentato di fatto, perché i consigli di classe rimandavano a settembre anche per una sola materia, ma assai raramente bocciavano lo studente se non l'aveva recuperata a settembre, e questo costume si è progressivamente diffuso per i casi di due materie. Comunque, gli studenti rimandati, la maggior parte delle volte studiavano d'estate e almeno in parte recuperavano.
Oggi - a esami aboliti - lo studente può essere promosso subito a giugno con una o più materie (in numero illimitato) insufficienti. I consigli di classe, in questo primo anno di "riforma", hanno promosso gli studenti che avevano fino a tre materie insufficienti (nella mia scuola ho visto casi con cinque materie). Le nuove norme degli scrutini, inoltre, dicono che si può promuovere se l'insufficienza rilevata è "non grave", cioè se è un cinque. Ma il voto viene attribuito collegialmente da tutto il consiglio di classe, che spesso lo alza.
A questo punto il consiglio di classe può promuovere lo studente. Ma - attenzione - per promuovere il consiglio deve trasformare i "5" in "6", perché nessuno studente - a norma di legge - può essere promosso con un voto inferiore a "6"! In Italia, dunque, anche se si rilevano esplicitamente insufficienze (e di conseguenza si programmano per lo studente dei corsi di recupero), bisogna scrivere "6" sulla pagella. Cosi uno studente con tre (o quattro, o cinque) insufficienze viene promosso avendo scritti sulla sua pagella altrettanti "6"!
A sostituzione degli esami di settembre la nuova legge istituisce i corsi di recupero organizzati dalla scuola.
Ma di fatto, i corsi che le scuole possono organizzare con i fondi a questo scopo destinati dal ministero sono di tre, quattro, cinque ore e quasi mai superano le dieci ore. Con queste ore (oltretutto collettive, e non individuali) non è possibile superare lacune riguardanti il programma di un intero anno di studi.
Eppure l'opinione diffusa è che gli esami andassero aboliti, perché "non esistono in nessun Paese occidentale". Questa affermazione è un profondo travisamento della realtà, perché gli altri "Paesi occidentali" non hanno, è vero, gli esami di settembre, ma hanno altri sistemi - e ben più rigorosi - per selezionare gli i studenti, o per impedire che le insufficienze specifiche passino inosservate.
Negli Usa la High School (scuola superiore) non è organizzata in un sistema di "classi" (come nella nostra scuola) ma in un sistema di "corsi" (come nella nostra università). Lo studente deve, per la graduation (diploma), totalizzare un certo numero di credit (punti) da acquisire superando alcuni corsi fondamentali (come Inglese o Matematica) e altri a sua scelta. E può acquisire questi credit solo se supera con profitto quei corsi.
Per esempio, John è insufficiente nel corso di Matematica elementare; egli dunque non guadagna credit da questo corso; ma può guadagnarne (anche se meno, perché meno importante) dal corso, da lui scelto, di Economia domestica. Egli dovrà comunque rifrequentare il corso di Matematica negli anni successivi (perché è uno dei corsi fondamentali) fino al superamento dell'esame relativo a quel corso, e naturalmente non frequenterà il corso di Matematica intermedia o quello di Matematica avanzata.
Dick, invece, se giudicato già bravo in Matematica, può sin dal primo anno frequentare il corso di Matematica avanzata e, se lo supera, guadagnare credit da esso. E tutto ciò viene certificato sulla documentazione scolastica dello studente (la pagella che lo studente presenterà o all'università o nel mondo del lavoro. Cosi, diversamente che in Italia, non viene dichiarato sufficiente uno studente che non lo è, non si costringe tale studente a frequentare un corso avanzato quando non ha le basi necessarie per la comprensione, ma gli si permette di andare avanti nelle materie in cui invece va bene.
In Inghilterra esistono le classi. Ma esse si disaggregano e si ricompongono in base ai risultati effettivamente raggiunti. Se John in prima superiore è insufficiente in Matematica e in Inglese, per queste materie egli nel secondo anno non sarà inserito nella classe avanzata, ma in una classe di livello inferiore, in cui si ripeteranno alcuni argomenti di Matematica e inglese dell'anno precedente. mentre i nuovi argomenti saranno trattati a un livello meno approfondito. E tutto ciò viene dichiarato esplicitamente nella pagella.
In Germania non ci sono corsi e le classi rimangono unite. E in questo le cose vanno come in Italia. Ma con due differenze.
La promozione, pur se con alcune materie insufficienti, è eccezionale (viene chiamata "promozione pedagogica", in base a gravi motivi familiari e personali, e non è la normalità come in Italia. L'insufficienza viene dichiarata sulla pagella, evitando le carte false che - per legge! - si compilano in Italia. Cioè Karl può passare dalla prima alla seconda anche se ha. per esempio. Tedesco e Matematica insufficienti: ma sulla sua pagella sono scritti i '4" o i "5" corrispondenti, e non i "6" ipocriti scritti sulla pagella italiana.
In Francia la scuola superiore è più simile a quella italiana. Anche in essa si boccia raramente, normalmente uno studente con alcune materie insufficienti viene promosso alla classe successiva. Ma anche in Francia - come negli altri Paesi occidentali - c'è una differenza essenziale rispetto all'Italia: i voti insufficienti vengono dichiarati esplicitamente sulla pagella, consapevolizzando studenti, famiglie e società sulla situazione reale.
Certo, può essere difficile organizzare la scuola italiana come quella anglosassone (anche se questa sarebbe una Riforma degna del nome e non solo una riforma cartacea). Per questo ci vogliono volontà politica, tempo e soldi.
Però una legge di facilissima formulazione e a costo zero, che non coinvolge nessun tipo di ristrutturazione organizzativa, si potrebbe fare subito: promuovere sì gli studenti insufficienti in una o più materie alla classe successiva, ma scrivere sulla pagella il voto vero, quello che descrive la vera preparazione (o impreparazione) dello studente. Come avviene -questo sì - in tutti i Paesi occidentali, e come la ragione e la giustizia imporrebbero.
Lo studente che ascolta il giudizio degli insegnanti, la famiglia che osserva i risultati del figlio, la società che valuta il curriculum scolastico di un aspirante lavoratore, non devono essere ingannati riguardo alla realtà da carte false quali sono attualmente le pagelle italiane.
Infatti oggi - proprio mentre la scuola superiore viene dequalificata da questa legge - il 40% delle facoltà universitarie e tutti i corsi di laurea breve sono a numero chiuso, e hanno introdotto il tesi di ingresso. Come si vede, c'è una stridente disarmonia tra i comportamenti di due istituzioni, scuola superiore e università.
Concludo segnalando al lettore che esiste un "Comitato per la qualità della scuola" a cui può rivolgersi per domande, obiezioni, adesioni (c/o Maurilio Lovatti, via Corsica, 25100 Brescia, telefono 030/35.31.418). L'obiettivo di questo Comitato è informare sui problemi di cui si è parlato e raccogliere adesioni attorno a un documento in cui si chiede:
1. l'eliminazione della norma che vieta di promuovere uno studente a una classe successiva se egli ha scritto sulla pagella un voto inferiore al "6" (l'eliminazione cioè delle "carte false di Stato");
2. l'introduzione effettiva e non solo cartacea di corsi di recupero di sufficiente lunghezza, e dunque il loro finanziamento;
3. in prospettiva, l'introduzione nella scuola superiore di un sistema curricolare per il quale non si passi in blocco ai livelli avanzati ma in maniera differenziata, secondo il reale livello di preparazione raggiunto nelle singole materie.

* Docente di filosofia e Storia nel liceo scientifico di Gardone Val Trompia
(Brescia)


 Il Sole - 24 Ore, sabato 2 dicembre 1995, pag. 8

 

 

 

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