Maurilio Lovatti

Una battaglia per la serietà e trasparenza nella scuola di Stato
(1995-97)

 

 

 

"Tutti promossi anche col cinque"
La proposta di un liceo di Brescia

Abolire gli esami di riparazione è stato un errore? Una opinione molto diffusa. Da Trento parte un referendum per reintrodurli; mentre al liceo scientifico "Copernico" di Brescia il consiglio di istituto propone di modificare la legge 352 per consentire di promuovere con il 5 gli alunni con carenze non gravi fino a tre materie. Il presidente dei genitori: "Ora invece il consiglio di classe, quando promuove a maggioranza, è costretto a mettere sempre il 6."

 

L'Unità,  mercoledì 28 febbraio 1996, pag. 8

 

 

- BRESCIA. I "corsi di recupero" non sembrano nati sotto buona stella. Anzi, la tornata delle scorse settimane li ha mal tollerati: fattore di disturbo, che oltretutto ha un costo, e per giunta insufficiente allo scopo per il quale la legge 352 del '95 li ha introdotti: quelle poche ore supplementari non hanno certamente colmato le lacune del primo quadrimestre. Come superare l'inghippo?
Brescia e Trento
Da Brescia e da Trento, assieme alla prima ondata di critiche alla abolizione dei vecchi esami di riparazione, giungono anche proposte diverse. A Trento hanno già depositato in Cassazione la proposta di referendum per abolire la 352. Mentre la "Leonessa" non chiede il ripristino degli esami di settembre, ma di prevedere la possibilità di promuovere con il 5 in pagella, e non con il 6 come accade ora, l'alunno che presenti insufficienze non gravi fino a tre materie. La proposta ufficiale, approvata dal consiglio di istituto del liceo scientifico statale "Copernico" - con un solo voto contrario di un docente, ma non per obiezioni di merito - è già stata inoltrata al ministro con un documento-appello.
Innanzitutto la critica alla abolizione del turno di settembre, perché contribuisce a dequalificare la scuola in quanto, senza l'esame-finestra di una verifica selettiva, lo studente è meno stimolato ad impegnarsi in tutte le materie. Mentre in passato lo spauracchio del rinvio a settembre costituiva un automatico incentivo allo studio, in secondo luogo - osserva il consiglio di istituto del "Copernico" - l'abolizione della tornata d'autunno "potrebbe portare la scuola di Stato a livello di molte scuole private, cioè di diplomifici in cui si è sempre e comunque promossi". Spiega, a tal proposito, Vittorio Gorlani, membro del consiglio nonché presidente dei genitori: "In sede di scrutinio finale il consiglio di classe si trova nella condizione di dover promuovere nonostante la proposta di voto negativo, leggasi 5, del docente. Ora, siccome la delibera è del consiglio di classe, la promozione scatta a maggioranza. A prescindere dal fatto che abbia raggiunto o meno gli obiettivi formativi, l'alunno/a viene promosso con il 6. Allo stesso modo di chi magari ha faticato tutto l'anno, è stato diligente, si è sempre preparato. Se vogliamo dare incentivo a chi studia, è opportuno che il diploma di chi passa 'a calcioni' non abbia lo stesso valore legale di chi è promosso per merito".
Promozioni
La promozione con il 5 dunque è una tutela per chi studia. Non solo, ma è una modifica a costo zero per lo Stato. Dice Gorlani: "Si tratta solo di cambiare l'articolo 193 del Testo unico sulla scuola laddove prevede per la promozione un voto non inferiore a 6 decimi."
L'idea al "Copernico" è dei docenti, e si è propalata fino a diventare movimento. Nel consiglio di istituto, sia i ragazzi sia i genitori non l'hanno vista di malocchio: "Anzi, poter concentrare risorse umane e soldi al recupero di reali situazioni di insufficienza, non è affatto una brutta idea, pur riconoscendo che presenta aspetti pro e contro", spiega ancora Vittorio Gorlani. Ecco, ad esempio qual è l'aspetto critico? Il possibile calo del valore legale del titolo di studio, così come previsto attualmente dalla legge. Ma a questa obiezione si può replicare, in modo convincente, che nonostante venga riconosciuto il valore legale al titolo di studio, di fatto poi le aziende e le università sottopone i maturati comunque ad una selezione di merito, che si basa sulla effettiva preparazione. Ciò significa che il cosiddetto valore legale non viene riconosciuto nei fatti. Ma allora tanto vale rapportarci ad un titolo di studio tal quale, come può essere la licenza media o anche una qualsiasi pagella, e riempiamo invece il titolo di studio di significati positivi rispecchiando la effettiva preparazione. Per la cronaca, un solo voto contrario: non per ragioni di merito, i dubbi riguardano la fattibilità dell'operazione.




L'Unità,  mercoledì 28 febbraio 1996, pag. 8

 

 

 

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