"Tutti promossi
anche col cinque"
La proposta di un liceo di Brescia
Abolire gli esami di
riparazione è stato un errore? Una opinione molto diffusa. Da Trento
parte un referendum per reintrodurli; mentre al liceo scientifico
"Copernico" di Brescia il consiglio di istituto propone di
modificare la legge 352 per consentire di promuovere con il 5 gli alunni
con carenze non gravi fino a tre materie. Il presidente dei genitori:
"Ora invece il consiglio di classe, quando promuove a maggioranza, è
costretto a mettere sempre il 6."
L'Unità, mercoledì 28 febbraio 1996, pag. 8
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BRESCIA. I "corsi di recupero" non sembrano nati sotto buona
stella. Anzi, la tornata delle scorse settimane li ha mal tollerati:
fattore di disturbo, che oltretutto ha un costo, e per giunta
insufficiente allo scopo per il quale la legge 352 del '95 li ha
introdotti: quelle poche ore supplementari non hanno certamente colmato le
lacune del primo quadrimestre. Come superare l'inghippo?
Brescia e Trento
Da Brescia e da Trento, assieme alla prima ondata di critiche alla
abolizione dei vecchi esami di riparazione, giungono anche proposte
diverse. A Trento hanno già depositato in Cassazione la proposta di
referendum per abolire la 352. Mentre la "Leonessa" non chiede
il ripristino degli esami di settembre, ma di prevedere la possibilità di
promuovere con il 5 in pagella, e non con il 6 come accade ora, l'alunno
che presenti insufficienze non gravi fino a tre materie. La proposta
ufficiale, approvata dal consiglio di istituto del liceo scientifico
statale "Copernico" - con un solo voto contrario di un docente,
ma non per obiezioni di merito - è già stata inoltrata al ministro con
un documento-appello.
Innanzitutto la critica alla abolizione del turno di settembre, perché
contribuisce a dequalificare la scuola in quanto, senza l'esame-finestra
di una verifica selettiva, lo studente è meno stimolato ad impegnarsi in
tutte le materie. Mentre in passato lo spauracchio del rinvio a settembre
costituiva un automatico incentivo allo studio, in secondo luogo - osserva
il consiglio di istituto del "Copernico" - l'abolizione della
tornata d'autunno "potrebbe portare la scuola di Stato a livello di
molte scuole private, cioè di diplomifici in cui si è sempre e comunque
promossi". Spiega, a tal proposito, Vittorio Gorlani, membro del
consiglio nonché presidente dei genitori: "In sede di scrutinio
finale il consiglio di classe si trova nella condizione di dover
promuovere nonostante la proposta di voto negativo, leggasi 5, del
docente. Ora, siccome la delibera è del consiglio di classe, la
promozione scatta a maggioranza. A prescindere dal fatto che abbia
raggiunto o meno gli obiettivi formativi, l'alunno/a viene promosso con il
6. Allo stesso modo di chi magari ha faticato tutto l'anno, è stato
diligente, si è sempre preparato. Se vogliamo dare incentivo a chi
studia, è opportuno che il diploma di chi passa 'a calcioni' non abbia lo
stesso valore legale di chi è promosso per merito".
Promozioni
La promozione con il 5 dunque è una tutela per chi studia. Non solo, ma
è una modifica a costo zero per lo Stato. Dice Gorlani: "Si tratta
solo di cambiare l'articolo 193 del Testo unico sulla scuola laddove
prevede per la promozione un voto non inferiore a 6 decimi."
L'idea al "Copernico" è dei docenti, e si è propalata fino a
diventare movimento. Nel consiglio di istituto, sia i ragazzi sia i
genitori non l'hanno vista di malocchio: "Anzi, poter concentrare
risorse umane e soldi al recupero di reali situazioni di insufficienza,
non è affatto una brutta idea, pur riconoscendo che presenta aspetti pro
e contro", spiega ancora Vittorio Gorlani. Ecco, ad esempio qual è
l'aspetto critico? Il possibile calo del valore legale del titolo di
studio, così come previsto attualmente dalla legge. Ma a questa obiezione
si può replicare, in modo convincente, che nonostante venga riconosciuto
il valore legale al titolo di studio, di fatto poi le aziende e le
università sottopone i maturati comunque ad una selezione di merito, che
si basa sulla effettiva preparazione. Ciò significa che il cosiddetto
valore legale non viene riconosciuto nei fatti. Ma allora tanto vale
rapportarci ad un titolo di studio tal quale, come può essere la licenza
media o anche una qualsiasi pagella, e riempiamo invece il titolo di
studio di significati positivi rispecchiando la effettiva preparazione.
Per la cronaca, un solo voto contrario: non per ragioni di merito, i dubbi
riguardano la fattibilità dell'operazione.
L'Unità, mercoledì 28 febbraio 1996, pag. 8
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serietà e trasparenza nella scuola di Stato (1995-97)
Maurilio
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