Battaglie Sociali, periodico delle ACLI bresciane, aprile 2023, pag. 18-19

 

Un viaggio a ritroso nel tempo. In occasione di Bergamo e Brescia capitali della cultura, nel corso del 2023 Battaglie Sociali propone quattro puntate per esemplificare come Brescia possieda opere d'arte e beni culturali appartenenti alle diverse epoche storiche. Cerchiamo di dare il nostro contributo per valorizzare molti tesori che gli stessi bresciani tendono a sottovalutare o addirittura non conoscono.

 

 

La pittura sacra del Settecento a Brescia

 

Querini e i grandi artisti all'ombra del Duomo

Maurilio Lovatti

 

Il 30 luglio del 1727 il cardinale Angelo Maria Querini è nominato vescovo di Brescia. Appartenente ad una famiglia veneziana ricca e potente, è un personaggio straordinario, un dotto conosciuto in tutta Europa (Newton in persona lo aveva ricevuto in Inghilterra, è in corrispondenza per 10 anni con Voltaire, è Prefetto della Biblioteca Vaticana e membro delle Accademie di Vienna e Berlino). A Brescia, oltre a fondare la biblioteca Queriniana, una delle prime biblioteche pubbliche, aperta nel 1750 (quando all'epoca non c'era ancora nemmeno a Londra!) contribuisce in maniera determinante alla ripresa dei lavori di costruzione del Duomo Nuovo. Ed è lui a commissionare a Giacomo Zoboli (1681-1767) la pala dell'altare maggiore della Cattedrale, che rappresenta l'Assunta con gli Apostoli. E' una scelta controcorrente, perché in genere per i dipinti delle chiese venivano scelti pittori operanti nella Repubblica di Venezia, della quale Brescia faceva parte fin dal 1426.

Il dipinto è eseguito interamente a Roma, come ci informa il vescovo stesso nella sua lettera pastorale del 2 agosto 1732, e giunge a Brescia nel 1735. Il 21 aprile 1737, giorno di Pasqua, il vescovo celebra la prima messa al nuovo altare, anch'esso realizzato a Roma, e di fronte alla pala dello Zoboli, in una sorta di inaugurazione solenne, una grande folla si raduna nella piazza antistante. Nelle intenzioni del Querini la cerimonia era riservata alle autorità cittadine e alla famiglie nobili, come era uso al tempo. Ma la ressa è tale che le guardie mandate dal Podestà non riescono a contenere la folla che voleva vedere il nuovo altare e il dipinto di Zoboli e allora il Podestà stesso decide di consentire l'accesso al duomo a tutti. Scrive Antonio Fappani: "Il grande evento, sottolineato da un elevato discorso del cardinale, è celebrato in sonetti, stampe, medaglie commemorative che ne diffondono l'eco nella Penisola italica e oltre i suoi confini."

Sempre nel 1737 il cardinal Querini dona alla chiesa della Pace, allora in costruzione, La presentazione al Tempio di Gesù di Pompeo Batoni (1708-1787), pala destinata all'altare maggiore, anch'essa dipinta a Roma. Batoni non è ancora trentenne, ma il cardinal Querini ne intuisce il valore. Pochi anni dopo Pompeo Batoni diventerà uno dei pittori più famosi in Europa: molti nobili inglesi verranno a Roma per farsi ritrarre da lui.

Il grande successo ottenuto dalla pala dell'Assunta del Duomo, spinge qualche anno dopo i padri filippini della Pace a commissionare allo Zoboli il dipinto più importante della chiesa allora in costruzione, quello dedicato a San Filippo Neri, il fondatore della Congregazione dell'Oratorio dei Padri Filippini. Nasce così San Filippo Neri genuflesso davanti alla Madonna, dipinto di grandi dimensioni che Zoboli completerà a Roma nel corso del 1745, e che ancor oggi possiamo ammirare nel secondo altare della navata destra della chiesa della Pace.

Nel 1748 Giacomo Zoboli realizza per Brescia un terzo dipinto, oltre a quelli della cattedrale e della Pace, richiestogli dalle monache agostiniane per l'altare maggiore della chiesa di Santa Maria degli Angeli, annessa al loro convento ubicato nella attuale via Bassiche. Nel 1803, per evitare che i funzionari napoleonici lo requisissero per portarlo al Louvre, il dipinto raffigurante L'Assunta e gli Angeli fu trasferito di nascosto a Chiesanuova, dove si trova tuttora, all'altare maggiore della chiesa vecchia. Per due secoli se ne perse la memoria, ma nel 2005, durante il restauro, fu scoperta la firma del pittore.

Infine, la pala d'altare della chiesa di San Silvestro, nella frazione di Folzano, è un capolavoro di Giambattista Tiepolo (1696-1770). Rappresenta Papa Silvestro che battezza l'imperatore Costantino il Grande in punto di morte ed è un'opera di grande effetto cromatico ed emotivo. Quando il dipinto giunse a Brescia, il 30 settembre 1759, fu un avvenimento memorabile. Trasportata da un carro trainato da sei buoi bianchi, la pala d'altare sfilò alla testa di una processione solenne per le vie di Folzano, tra due ali di folla entusiasta e festante. Tiepolo stesso riteneva molto importante questo dipinto, al punto che nel 1762, nel viaggio da Venezia a Madrid (dove morirà dopo aver affrescato il palazzo reale di Carlo III) volle fermarsi appositamente a Folzano per vedere il quadro collocato all'altare della chiesa.

Complessivamente nelle chiese di Brescia sono conservati ben 6 capolavori della pittura sacra del Settecento, tutti opera di pittori allora di fama europea: oltre al Tiepolo, i due Batoni della Pace e i tre dipinti di Zoboli. Solo Roma, Venezia e Napoli possono vantare una dotazione più ricca.

Per vari pregiudizi ideologici la pittura sacra del Settecento è parecchio sottovalutata in Italia. Diversi storici dell'arte ritengono che questi pittori siano stati incapaci di recepire le nuove idee del loro tempo (l'Arcadia, il neoclassicismo, l'illuminismo) e quindi giudicano la loro pittura come una sorta di stanca ed esangue ripetizione di idee e modelli barocchi e rococò. Questa concezione distorta è passata perfino in gran parte dei manuali scolastici di storia dell'arte. In realtà la letteratura internazionale (soprattutto di lingua inglese e tedesca) non accoglie questi pregiudizi.

Possiamo sperare che il 2023 costituisca l'occasione sia per consentire ai bresciani e ai turisti di conoscere questi capolavori, in qualche caso veri e propri tesori nascosti finora poco visitati, sia per contribuire a rovesciare i pregiudizi sull'arte sacra del Settecento.

Maurilio Lovatti

 

 

Duomo Nuovo, L'Assunta con gli Apostoli di Giacomo Zoboli (1735)

 

Chiesa di Santa Maria della Pace, Presentazione al tempio di Gesù, Pompeo Batoni (1745)

 

Chiesanuova, l'Assunta di Giacomo Zoboli (1748) già in Santa Maria degli Angeli

 

Chiesa di San Silvestro di Folzano, Papa Silvestro battezza l'imperatore Costantino di Giambattista Tiepolo (1759)

 

 

 

 

Battaglie Sociali, aprile 2023, pag. 18-19

 

 

 

Giacomo Zoboli e il cardinal Querini

- Giacomo Zoboli (1681-1767) su Treccani -Dizionario biografico degli italiani

- Giacomo Zoboli (1681-1767) su Wikipedia

- Pompeo Batoni (1708-1787) su Wikipedia

 

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