Egr. Direttore,
Leggo sulla Voce del 27 agosto una stupefacente lettera del sig.
Michele Schiavino. La morte di migliaia di profughi disperati è così
spiegata in modo surreale: "Non è che così facendo ci vogliono
impietosire apposta, con stragi che loro stessi possono evitare?".
Ci vuole una buona dose di cinismo e di mancanza di senso della realtà a
pensare che migliaia di persone, compresi i bambini, vogliano immolarsi per
impietosire ingenui lettori come il sig. Schiavino.
Si lamenta poi: "Perché concedere loro sale di preghiera, le
moschee e la possibilità di convertirci? A casa loro ci scordiamo di tutto
questo."
A parte il fatto che il nostro ineffabile lettore dimentica che il
cristianesimo è la religione dell'amore universale e che il Concilio
Vaticano II ha affermato la libertà religiosa come un fondamentale diritto
umano da difendere, qual è il suo implicito suggerimento? Sembrerebbe di
capire: rendiamogli pan per focaccia, chiudiamogli le moschee e togliamo
loro la possibilità di professare liberamente la loro religione. Cioè
comportiamoci esattamente con la stessa intolleranza di quei regimi
mussulmani integralisti.
Io spero che, nonostante persone come il sig. Schiavini, l'Italia e l'Europa
rimangano liberali e tolleranti e garantiscano la libertà religiosa a
tutti, magari con un maggior rigore nell'applicare le leggi.
Una soluzione che accontenta tutti però ci sarebbe: perché le persone che
amano tanto l'intolleranza come il sig. Schiavino non si trasferiscono in
qualche paese integralista? Si troverebbero sicuramente a loro agio, e anche
noi senza di loro…
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