La voce del popolo, 13 aprile 2023, pag. 38

LETTERE

 

 

 

Il Foppa è di Brescia

 

di Maurilio Lovatti 

 

 

Egregio Direttore,
nelle didascalie e cartelli indicatori della civica Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia, il pittore Vincenzo Foppa è indicato come nato a Bagnolo Mella e non a Brescia. Secondo la direttrice della pinacoteca l'indicazione del luogo di nascita di Foppa si basa su “quanto asserito dagli studi condensati nel catalogo della mostra monografica tenutasi nel 2002”. In tale testo (Comune di Brescia e Skira, 2003) effettivamente il prof. Giovanni Agosti a pag. 94 afferma che il pittore è “nativo di Bagnolo”, ma tale affermazione, in contrasto con tutta la letteratura precedente, non è in alcun modo motivata, nemmeno con una nota e, tanto meno, con richiamo a testi o documenti: si tratta di una pura congettura, basata sul fatto, indubitabile, che il padre del pittore, Giovanni, era effettivamente nato a Bagnolo Mella.
All'opposto, la nascita di Foppa a Brescia è concordemente indicata dagli studiosi a partire dal classico Vincenzo Foppa of Brescia, Founder of the Lombard School, His Life and Work di Ffoulkes e Maiocchi (Londra, 1909). Il testo citato porta circostanziata documentazione per giustificare la nascita a Brescia del pittore, in particolare l'Estimo del 1430 che prova che il padre di Foppa era cittadino bresciano e abitava nella Cittadella Vecchia. Certamente, in linea puramente teorica, il fatto che il padre di Foppa avesse la casa a Brescia, non prova con assoluta certezza che vi abitasse con continuità; molti nobili all'epoca possedevano la casa in città, erano cittadini bresciani, pagavano le tasse a Brescia, ma dimoravano prevalentemente in ville o palazzi di campagna. Ma il padre di Foppa era un sarto, che manteneva la famiglia col suo lavoro (lavoro che, visti i tempi di spostamento dell'epoca, presupponeva una clientela locale) e che verosimilmente aveva potuto acquistare la casa di abitazione a Brescia dopo anni di lavoro e sacrifici. Nulla lascia immaginare che possedesse altre abitazioni.
Ora, poiché prima del Concilio di Trento (che ha stabilito l'obbligo dei registri di battesimo) non esistevano ancora documenti atti a certificare la residenza personale, l'unico modo di determinare il luogo di nascita di un personaggio storico è l'abitazione dei genitori, che nel caso di Vincenzo Foppa era sicuramente Brescia. Non esiste alcun indizio o documento che faccia supporre diversamente. Per questo tanti studiosi autorevoli lo indicano come nato a Brescia (oltre ai citati Ffoulkes e Maiocchi, anche la Wittgens, la Balzarini, l'Enciclopedia Britannica e la Treccani e ...tutti gli altri al mondo, salvo il prof. Agosti).
Comprendo che possa essere imbarazzante per la Direzione della Pinacoteca correggere l'errore sui cartelli, perché in qualche modo si tratterebbe di smentire implicitamente una pubblicazione (quella citata del 2003) edita anche dal Comune di Brescia. Tuttavia mai come in questo caso, penso che se errare è umano, perseverare avrebbe conseguenze negative di portata ben maggiore, nell'anno di Bergamo Brescia Capitale della Cultura. Che proprio la città di Brescia, che ha avuto l'onore di dare i natali al grande pittore, precursore e maestro del Rinascimento lombardo, non riconosca questo fatto, che è invece accettato in tutto il mondo, risulta oltre che sommamente inopportuno e disdicevole, anche molto deludente e non può non amareggiare i tanti cittadini bresciani che amano la pittura di questo grande artista.

Maurilio Lovatti

 

 

La natività di Vincenzo Foppa (1492)

 

 

La voce del popolo, 13 aprile 2023, pag. 38

 

 

 

indice degli articoli

Maurilio Lovatti main list of papers