La voce del popolo, 18 settembre 2013, pag. 8

OPINIONI

 

 

 

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Brescia e il PCB

 

di Maurilio Lovatti 

 

 

Emilio Del Bono, sindaco di Brescia, parlando alla festa di Radio Onda d'Urto, di fronte ad una folla straripante, ha precisato le linee d'intervento del Comune per affrontare il gravissimo inquinamento da PCB. Incalzato dall'ambientalista Marino Ruzzenenti, ha confermato l'estrema gravità della situazione ambientale della città: nell'area Caffaro, la concentrazione di diossine è di 3.000 nanogrammi, mentre il punto più inquinato a Taranto, attorno all'Ilva, ve ne sono 10,3. All'interno dell'industria pugliese il valore massimo è 351; all'interno della fabbrica di via Milano, a Brescia, se ne sono rilevati 325.000. Ma mentre l'Ilva è un caso europeo, di Brescia se ne parla poco. I dati bresciani sono addirittura peggiori di quelli vietnamiti, dove durante la guerra a cavallo degli anni '70 sono stati sparsi dall'esercito americano 360 chilogrammi di diossina.
Il Sindaco ha annunciato che sono state avviate le procedure per la bonifica di tutti i giardini pubblici: il parco di via Nullo e il parco Passo Gavia, il campo Calvesi (che è l'unica struttura per l'atletica), i parchi di via Livorno e via Parenzo, la scuola Deledda. Il comune stanzierà ogni anno risorse nel bilancio per le bonifiche. Ma non basta. I soldi necessari alla completa bonifica sono parecchi, circa 1,5 miliardi di euro secondo l'Ispra. Una cifra inarrivabile per il Comune e poiché dal ministero arrivano solo briciole, per il Sindaco c'è la necessità di bussare a Bruxelles, ma anche di sperimentare tecniche di bonifica innovative. Finora, infatti, si è solo asportata terra inquinata, ma questo è enormemente costoso e pone anche il problema che l'inquinamento è solo spostato, per quanto in qualche discarica. Brescia potrà diventare il luogo dove sperimentare a livello mondiale nuove modalità. La scienza può dare una mano. C'è poi il tema enorme della fabbrica di via Milano: per ora si lavora per evitare che la Caffaro Brescia se ne vada e scarichi i costi dell'emungimento dell'acqua sul Comune. Ma poi bisognerà anche iniziare a ragionare, "da un punto di vista urbanistico ed economico, di cosa fare di quell'area, una "bomba ambientale" a due passi dal centro".
Insomma, dopo 5 anni di immobilismo assoluto, in pochi mesi c'è stata una radicale inversione di tendenza, caratterizzata da chiarezza e impegni precisi, con la disponibilità dell'amministrazione ad ascoltare i gruppi ambientalisti e ad affrontare con decisione l'emergenza, senza minimizzare. Il fatto che il Sindaco sia uscito tra gli applausi convinti di un pubblico potenzialmente ostile, ne è eloquente conferma.

 

 

Maurilio Lovatti

 

 

La voce del popolo, 18 settembre 2013, pag. 8

 

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