La voce del popolo, 15 settembre 2011, pag. 6

OPINIONI

 

 

 

Ambiente

Che estate!

 

di Maurilio Lovatti 

 

 

"Che estate!": così afferma la svedese Connie Hedeggard, commissaria dell'Unione Europea per il cambiamento climatico, che continua: "i rapporti traboccano di notizie su eventi estremi che non hanno precedenti per portata e severità".
Siamo di fronte a notizie apparentemente contraddittorie: se in Oklahoma e in Texas c'è stata l'estate più calda di tutti i tempi, a Philadelphia, in Pennsylvania, c'è stata quella più piovosa a memoria d'uomo e a New York, in un solo giorno, il 16 agosto, sono caduti 80 mm di pioggia, cosa che non era mai accaduta da 116 anni, da quando cioè si è iniziato a registrare le precipitazioni. I record si sono succeduti impietosamente in tutto il mondo: 53,5 gradi in Kwait, 51 in Iraq, 49,6 a Rajasthan, 48 a Sarajevo, che pure è in collina, ma in Belgio, Olanda e Danimarca, c'è stata l'estate più piovosa dal 1874, e a Bruxelles in luglio un giorno si è toccata la temperatura media di 12,2 gradi, mai così freddo! E poi tifoni, uragani, inondazioni in quantità industriale!
In realtà il graduale aumento della temperatura media del pianeta, anche se impercettibile nella nostra esperienza quotidiana, determina squilibri sempre maggiori nel clima, aumentano precipitazioni e inondazioni in alcune zone, mentre altre si surriscaldano, aumenta la desertificazione, si sciolgono i ghiacciai, ecc. Poiché il riscaldamento del pianeta è causato anche dall'effetto-serra dovuto alle emissioni d'anidride carbonica dei Paesi industrializzati o in via d'industrializzazione (ma anche allo scriteriato sfruttamento delle foreste) diviene sempre più urgente intervenire! Se la temperatura media dovesse aumentare nei prossimi anni di 2 gradi, gli effetti sarebbero gravissimi e praticamente irreversibili, non solo sul clima, ma anche per l'estinzione di numerose specie di viventi, soprattutto uccelli e molluschi, granchi e crostacei, che soffrono per l'acidificazione delle acque marine a causa dell'assorbimento d'anidride carbonica.
Purtroppo bisogna costatare che nell'attuale dibattito su come uscire dalla crisi economica nazionale e internazionale è quasi sempre tralasciata la necessità di ridurre le emissioni attraverso l'uso di fonti energetiche alternative al carbone, al petrolio e al nucleare, come l'energia idroelettrica, solare o eolica. Eppure un'incentivazione delle fonti energetiche pulite e del riciclo integrale dei rifiuti, finanziata da tassazioni mirate a colpire le attività economiche più inquinanti, sarebbe a costo zero per gli Stati e potrebbe favorire l'occupazione e, di conseguenza, l'incremento della domanda interna.

 

 

Maurilio Lovatti

 

 

La voce del popolo, 15 settembre 2011, pag. 6

 

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