La voce del popolo, 27 agosto 2010, pag. 6

OPINIONI

 

 

 

Ambiente

La "conversione ecologica"

 

di Maurilio Lovatti 

 

 

La Chiesa Cattolica italiana celebra il primo settembre (oppure la prima domenica di settembre) la quinta Giornata per la salvaguardia del creato. La Conferenza episcopale italiana, a differenza degli scorsi anni, non ha deciso di porre l'attenzione su un tema specifico, come l'aria o l'acqua, ma invita i fedeli a riflettere sul nesso tra salvaguardia del creato da un lato e pace e giustizia sociale dall'altro. I Vescovi riprendono il concetto di "conversione ecologica" definito nella Caritas in veritate, ricordando che "pace, giustizia e cura della terra possono crescere solo insieme e la minaccia ad una di esse si riflette anche sulle altre" e invitano a celebrare la giornata "in spirito di fraternità ecumenica, nel dialogo e nella preghiera comune con i fratelli delle altre confessioni cristiane, uniti nella custodia della creazione di Dio."
Nel leggere il documento dei vescovi, riflettendo sugli sprechi (di cibo, d'energia, d'acqua…) della nostra società opulenta, mentre altrove si muore di fame, mi son venute in mente le parole del catechismo dei vescovi tedeschi (1985) che ci ricordano che c'è "una rete di colpe comuni e una solidarietà nel peccare, da cui nessuno riesce a levarsi." Non c'è solo il peccato individuale, dovuto a libera scelta, ma ci sono anche "strutture di peccato" transindividuali, meccanismi sociali iniqui, e le comunità cristiane hanno il dovere morale di denunciarli e contrastarli.
Pensiamo a Tony Hayward, amministratore delegato della BP, che lascerà l'incarico ad ottobre, perché ritenuto responsabile del gravissimo disastro ecologico del Golfo del Messico e, di conseguenza, di un danno alla British Petrolium di circa 49 miliardi di euro: avrà una liquidazione miliardaria e un posto in una società controllata, con uno stipendio di un milione e 200.000 euro! Pensiamo ai manager che hanno portato sull'orlo del fallimento le banche negli USA (salvate grazie ai soldi dello Stato e quindi dei contribuenti) e che hanno incassato bonus per circa 20 miliardi di dollari nel solo 2008. L'economia di mercato premia largamente i disonesti e gli incapaci! E' certamente un messaggio antieducativo.
L'indignazione e la denuncia delle ingiustizie sociali non devono però diventare un alibi per il disimpegno personale. Sono molti i modi con cui ognuno di noi può contribuire a ridurre i danni ambientali e a migliorare la qualità della vita: spostarsi di più a piedi o in bicicletta; utilizzare i mezzi pubblici, evitare spostamenti inutili, prestare maggior attenzione alla raccolta differenziata dei rifiuti, scaldare un po' meno le case, magari vestendosi un po' di più, lavare i vestiti solo quando sono veramente sporchi, non sprecare acqua, cibo ed energia, e così via.

 

Maurilio Lovatti

 

 

La voce del popolo, 27 agosto 2010, pag. 6

 

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