La voce del popolo, 5 marzo 2010, pag. 6

OPINIONI

 

 

 

Ambiente

Dopo il blocco, l'azione

di Maurilio Lovatti 

 

 

Se ad un ammalato di polmonite somministriamo solo tachipirina per abbassargli la febbre, non possiamo dire che lo stiamo curando efficacemente. Allo stesso modo, una domenica ogni tanto col blocco del traffico (parziale) non risolve il problema dell'inquinamento dell'aria, con i conseguenti pericoli per la salute, e nemmeno contribuisce ad abbassare significativamente le emissioni nocive dal punto di vista del surriscaldamento del pianeta. Tuttavia il blocco del 28 febbraio non è stato inutile. La semplice notizia che molte città del Nord si sono fermate ha contribuito a ricordare all'opinione pubblica la gravità della situazione ambientale.
Brescia è tra le sei città italiane con l'aria più inquinata: nei primi due mesi dell'anno ha già superato i limiti di Pm10 di 50 microgrammi per metro cubo d'aria più di 35 volte, il valore imposto a tutela della salute pubblica dalle convenzioni europee. In due mesi più esuberi di quelli consentiti in un anno! In città il limite non solo è stato superato, ma più volte è stato doppiato o triplicato. Secondo i dati ufficiali dell'Arpa, il 24 febbraio la centralina del villaggio Sereno ha misurato un valore medio di 139 microgrammi! Per diversi giorni i dati sono stati peggiori di Milano.
Per migliorare la situazione è necessario agire su due fronti. Il primo compete alla responsabilità degli enti pubblici, alla sfera della politica. Non solo ovviamente blocchi del traffico privato, ma anche incentivi all'uso dei mezzi pubblici, realizzazione di piste ciclabili, incremento delle piantumazioni e delle aree verdi, controlli e sanzioni per i motori non in regola, ecc. A Brescia il traffico costituisce una causa molto rilevante, poiché l'inquinamento dovuto al riscaldamento degli edifici è molto più basso di altre città, per la diffusione del teleriscaldamento e del metano. La necessità di ridurre il traffico privato è sempre più impellente. Purtroppo l'attuale Amministrazione comunale sembra andare nella direzione opposta, perché ha riaperto al traffico privato ampie zone del centro storico.
Per migliorare la situazione è ancora più rilevante il contributo che tutti noi possiamo dare, cambiando stile di vita, usando meno l'auto (solo quando è indispensabile) e andando di più a piedi, in bicicletta e coi mezzi pubblici, scaldando un po' meno la casa, evitando le dispersioni di calore, ecc. Specialmente nelle comunità cristiane, ogni persona può dare il buon esempio, concretizzando il proprio amore per il prossimo e il proprio impegno per il bene comune con scelte coerenti con i valori cristiani. Perché ci indigniamo se un genitore non nutre e non veste adeguatamente un figlio, e non se qualcuno usa l'auto quando non gli è necessario? In realtà entrambi stanno attentando alla salute e al benessere degli altri.

Maurilio Lovatti

 

 

La voce del popolo, 5 marzo 2010, pag. 6

 

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