La voce del popolo, 18 settembre 2009, pag. 6

OPINIONI

 

 

 

Ambiente

La conversione ecologica

di Maurilio Lovatti 

 

 

La Chiesa Cattolica italiana ha celebrato il primo settembre la quarta Giornata per la salvaguardia del creato. La Conferenza episcopale italiana ha deciso di porre l'attenzione sul tema dell'aria, come bene indispensabile alla vita di tutti.
Scrivono i Vescovi italiani:
 "E' conseguenza del peccato se la rete delle relazioni con il creato appare lacerata e se gli effetti sul cambiamento climatico sono innegabili, se proprio l'aria - così necessaria per la vita - è inquinata da varie emissioni, in particolare da quelle dei cosiddetti gas serra. Se, però, prendiamo coscienza del peccato, che nasce da un rapporto sbagliato con il creato, siamo chiamati alla "conversione ecologica", secondo l'espressione di Giovanni Paolo II."
Anche con riferimento alle opinioni di alcuni scienziati, talvolta riportate con risalto dai giornali, secondo le quali il riscaldamento globale del pianeta è solo in piccola parte determinato dalle attività umane, i Vescovi italiani affermano che il principio di precauzione richiede comunque un'azione incisiva, vista l'ampiezza e la gravità delle possibili conseguenze, anche laddove la certezza scientifica non fosse completa. Una tempestiva riduzione delle emissioni di gas serra è una precauzione necessaria a tutela delle generazioni future. Occorre, dunque, un profondo rinnovamento del nostro modo di vivere e dell'economia, cercando di risparmiare energia sia con una maggiore sobrietà nei consumi (ad esempio nell'uso di automezzi privati, preferendo ove possibile i mezzi pubblici o la bicicletta, e nel riscaldamento degli edifici, ottimizzando l'uso dell'energia a partire dalla progettazione degli edifici stessi) sia "valorizzando" le energie pulite e rinnovabili e riciclando i rifiuti.
L'impegno per la tutela della stabilità climatica deve coinvolgere l'intera umanità in una responsabilità comune, che implica anche una grave questione di giustizia: a sopportarne le maggiori conseguenze sono spesso le popolazioni a cui è meno imputabile il mutamento climatico. Anche questo rende particolarmente importante la Conferenza sul clima, che si svolgerà nel mese di dicembre a Copenaghen, nella quale la comunità internazionale dovrà definire le linee di un'efficace azione di contrasto del riscaldamento del pianeta per i prossimi decenni.
A questo proposito i Vescovi non hanno dubbi: occorrerà una chiara disponibilità dei paesi più industrializzati all'assunzione di responsabilità.
 "Neppure il peso della crisi economico-finanziaria che investe l'intera comunità internazionale può esonerare da una collaborazione lungimirante per individuare e attivare misure efficaci a garantire la stabilità climatica: è un passaggio cruciale per verificare la disponibilità della famiglia umana ad abitare la terra secondo giustizia."

Maurilio Lovatti

 

 

La voce del popolo, 18 settembre 2009, pag. 6

 

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