La voce del popolo, 7 settembre 2007, pag. 42

OPINIONI

 

 

 

Creato

Una festa ecumenica

di Maurilio Lovatti 

 

 

La Chiesa Cattolica italiana celebra il primo settembre la Giornata per la salvaguardia e la difesa del creato. Le singole parrocchie, in funzione delle locali esigenze pastorali, possono celebrare la giornata in una qualsiasi domenica di settembre. L'iniziativa nasce da una proposta formulata nel 1989 dal Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Dimitrios, che ha trovato ampia risonanza in ambito ecumenico. Essa è stata ripresa dalla II Assemblea Ecumenica europea di Graz del 1997 e nel 2001 dalla Carta ecumenica di Strasburgo, che ha invitato a diffonderne la celebrazione. La sua accoglienza da parte della Chiesa Cattolica italiana testimonia della sua volontà di condividere la sensibilità ecumenica per i temi ambientali, facendo crescere l'attenzione per essi nella vita delle nostre comunità.
L'iniziativa è legata a quel grave problema d'attualità che è la crisi ecologica, ma ciò non deve celarne il forte radicamento nella tradizione cristiana: confrontarsi con la salvaguardia del creato significa anche riscoprire una dimensione fondamentale della fede. L'attenzione dei credenti per le problematiche della questione ambientale affonda le sue radici nell'atto d'amore del Creatore, che ha animato la vita di ogni essere. Il tempo della crisi ecologica invita a riscoprirne oggi tutta la densità, per vivere come custodi del creato, capaci di prendersene cura tramite stili di vita rinnovati.
Quest'anno la Conferenza episcopale italiana ha deciso di porre l'attenzione in particolare sul tema della scarsità dell'acqua. È una realtà drammaticamente evidente in vaste regioni dell'Africa e che sempre più interessa, sebbene in misura differente, anche altre aree del pianeta.
Nessun ecosistema può consentire una vita sostenibile, quando venga meno quella fondamentale risorsa che è l'acqua. Un uso inadeguato dell'acqua, assieme al progressivo riscaldamento determinato dall'accentuarsi dell'effetto serra, fa sì che anche il nostro Paese, e non soltanto ormai le sue zone più calde, conosca spesso un'emergenza idrica.
Proprio tali situazioni critiche evidenziano l'importanza dell'acqua come fonte di vita. La sua disponibilità è essenziale per i cicli vitali della terra e fondamentale per un'esistenza pienamente umana. Non stupisce che Francesco d'Assisi abbia posto il riferimento all'acqua, " multo utile et umile et preziosa et casta ", al centro di quell'altissima lode a Dio che è il Cantico delle Creature. L'acqua non è una realtà puramente economica. L'acqua, dono derivante dalla creazione, ha destinazione universale, da regolamentare a livello normativo. Il contributo che anche i soggetti privati possono dare alla sua gestione non deve in alcun modo andare a detrimento del fondamentale diritto all'acqua, che i soggetti pubblici devono garantire ad ogni essere umano. Come affermato dal Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa Cattolica, il diritto all'acqua è "universale e inalienabile" (n. 485).

 

Maurilio Lovatti

 

 

La voce del popolo, 7 settembre 2007, pag. 42

 

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