Sud Informa, n. 5, maggio 2011, pag. 4

 

 

 

Serata dedicata al Risorgimento:

la Carità di Patria illustrata dal prof. Manni

di Maurilio Lovatti      

 

La Circoscrizione Sud ha ricordato i 150 anni dall'Unità d'Italia con due serate dedicate al Risorgimento. Giovedì 24 marzo, in un'affollata aula magna della Media Franchi (non c'era un posto libero!) si è tenuta la conferenza del prof. Franco Manni, del liceo Leonardo, sul tema Carità di Patria: la spiritualità del Risorgimento tra poesia, religione e affettività (1820-1860).
Il Risorgimento è stato affrontato da un punto di vista innovativo, che difficilmente si trova sui libri o nelle commemorazioni ufficiali: i protagonisti dell'Unità d'Italia sono stati raccontati mettendo a fuoco il loro carattere, i loro ideali, la loro affettività, la loro psicologia, prestando attenzione ai diari, alle lettere ad amici e familiari, ad avvenimenti e situazioni della vita privata che normalmente sono trascurati. Ne è emerso un racconto interessante e coinvolgente, che anche grazie alla passione con cui il relatore ha trattato il tema, ha tenuto avvinto e attentissimo il folto pubblico - in gran parte composto di giovani - per oltre due ore.
Nel XIX secolo, al tempo del nostro Risorgimento, "carità di patria" significava amore e sollecitudine per il Bene Comune, ma non qualsiasi bene comune (quello dell'Umanità o della Comunità Ecclesiale, per esempio) bensì quello specifico della popolazione di lingua, letteratura, tradizioni "italiane"... bene comune dunque "nazionale", sentito come minacciato dalle invidie e rancori e campanilismi che dividevano tra loro gli Italiani, dalla tirannia assolutistica della Restaurazione (che comportava mancanza di Libertà, mancanza di Diritti), dalla sottomissione allo Straniero (Austria), ma anche dai vizi specifici del popolo italiano (opportunismo, machiavellismo, individualismo, anarchismo verso le regole, viltà civile e militare).
Il prof. Manni ha citato brani dagli scritti di Giuseppe Mazzini, Silvio Pellico, Goffredo Mameli, Giuseppe Cesare Abba, Francesco De Sanctis, Luigi Settembrini, Ippolito Nievo, Camillo di Cavour ed altri protagonisti del Risorgimento, per cercare di chiarire le loro convinzioni su alcuni temi come Nazione, patriottismo, nazionalismo, i vizi degli Italiani, l'inquietudine e la serenità, la magnanimità, l'indignazione e la misantropia, la fedeltà alla verità, l'amicizia, fratellanza e amore, l'educazione, il coraggio e il sacrificio, la religiosità, la poesia e la mitopoiesi.
La parte finale della conferenza e il dibattito si sono incentrati sull'insegnamento che le vicende del Risorgimento possono fornire ai giovani d'oggi. Senz'altro le vite eroiche dei Padri della Patria, il loro disinteressato e nobile impegno per il bene comune, spesso spinto fino al sacrificio della vita, sono un esempio per tutti. Ma è emersa la necessità di scavare più a fondo: quale "carità di patria" è possibile per gli Italiani d'oggi?
Giovani e meno giovani si sono poi interrogati sul perché il Risorgimento sia così mal conosciuto, perché appaia a molti una mera sommatoria di date, eventi, battaglie e sia andata in gran parte persa l'eredità culturale e spirituale di quest'epoca, a causa in primo luogo della cultura marxista (per il suo svalutare la morale, affermando che "tutto è politica"), in secondo luogo del campanilismo nostalgico (che esalta rivalità e difficoltà dell'unione nazionale, dimenticandosi dei grandi vantaggi), in terzo luogo della diffusa volgata cattolica (non ostile - almeno negli ultimi 50 anni - agli ideali unitari del Risorgimento, ma assai tiepida nell'elogio delle virtù dei suoi uomini, a causa di una "gelosia" per qualsiasi modello di santità laica).

La settimana successiva, giovedì 31 marzo, sempre alla Media Franchi, l'avv. Luca Feroldi, presidente della Commissione cultura e attività promozionali della Circoscrizione Sud del comune di Brescia, ha presentato i gruppi di studenti dei licei Copernico e Leonardo, che hanno esposto le loro ricerche storiche svolte in occasione del 150° dell'Unità d'Italia. Erano presenti il Preside del Liceo Copernico, prof. Mauro Bortoletto, il Presidente del Consiglio d'Istituto del Liceo Leonardo, dott. Rorro, diversi docenti e numerosi studenti dei due Licei cittadini.
A turno gli studenti hanno esposto le loro ricerche, sulla Terza Guerra d'Indipendenza (1866), sulla Guerra di Libia (1911-12), sulle figure di Gabriele D'Annunzio, Giuseppe Verdi, sul pensiero del Risorgimento. E' seguita la recita di alcune scene del lavoro teatrale della Quinta N del Liceo Leonardo che presentava alcuni protagonisti del Risorgimento, cercando di porli a confronto con i problemi dei giovani d'oggi.
La serata si è conclusa col pubblico in piedi che ha cantato coralmente l'intero Inno di Mameli.

 

 

Maurilio Lovatti   

 

 

 

 

Sud Informa, n. 5, maggio 2011, pag. 4

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