Bresciaoggi, 12  novembre 2016, pag. 61

 

LA  RIFLESSIONE

Il referendum e chi dice no

Maurilio Lovatti 

 

 

Egregio Direttore,

leggo su Bresciaoggi del 8 novembre la lettera del sig. Marco Favalli di Polaveno, che riporta un lungo elenco di stravaganti motivazioni per il no al referendum. Scrive "voterò no perché questo governo come i due precedenti non è stato eletto dal popolo, che rimane per ora sovrano, poi si vedrà."

Ma come? Favalli ignora che la nostra costituzione non prevede l'elezione popolare del governo? In Italia nessun governo è mai stato eletto dal popolo (né De Gasperi, né Fanfani, Nè Moro, né Berlusconi, né Prodi) perché per fortuna siamo in una democrazia: il popolo vota per Camera e Senato, mentre il governo è legittimato a governare se ha la fiducia del parlamento (come Renzi ha avuto).

Scrive poi che teme "un uomo solo al comando". Probabilmente crede che la riforma rafforzi i poteri del governo. Se l'avesse letta anche solo di sfuggita, si sarebbe accorto che non contiene alcun articolo che riguardi il governo e i suoi poteri.

Mi capita sempre più spesso di discutere con sostenitori del no che, come mostra la lettera del Favalli, non hanno letto né il testo della riforma né la Costituzione. Ma come pensano di essere credibili?

 

 

prof. Maurilio Lovatti

 

 

Bresciaoggi, 12 novembre 2016, pag. 61

 

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