Franco Manni

 

 

6th November 2013, CLG lunchtime lecture Fylde College, Lancaster University

 

Uno Sguardo alla Storia Etico-politica Italiana

 


 

 

 

Introduzione

Questa conferenza non sarà una analisi dei fatti politici italiani recenti: chiunque di voi puo' trovare su internet abbondanza di dati sui processi a Berlusconi, sui parlamenti, governi e partiti politici italiani e sui rapporti della repubblica italiana con gli altri stati. Io ho stampato poche pagine per voi come sussidio eventuale, esse riguardano gli atti politici e giudiziari di Berlusconi.
Qui, invece, vorrei dire solo alcune cose che mi sembrano più urgenti da conoscere. Più urgenti per due motivi: 1) perche' in gran parte vanno contro i luoghi comuni piu' diffusi sulla Italia di oggi : 2) perche' queste cose che vorrei dire sono un approfondimento sotto la superficie, approfondimento che quasi sempre non si fa.
Il titolo stesso della conferenza ( con l'insolita parola composta "storia etico-politica", che era amata ed usata dal filosofo italiano Benedetto Croce) richiama il legame con la Storia e la Filosofia Etica. Questa mia coneferenza sara soprattutto storica e filosofica, e non una cronaca giornalistica.
Questo perche' credo che il presente possa essere capito piu' in profondita' solo se si ha presente il passato che ha formato tale presente, e si hanno presenti gli ideali, cioè le idee etiche di fondo che muovono la volontà delle persone verso il futuro.
Data la vastità dell'argomento nel titolo ho usato la parola "panoramica" che implica una visione rapida imposta dai tempi, il mio di preparazione e il nostro qui alla conferenza: forse migliore sarebbe stato usare la parola "hints", cioè "alcuni cenni sulla storia italiana".

Linee di storia remota


Gli Italiani non sono i Romani! Se i romani per secoli hanno conquistato numerose nazioni, gli italiani sono stati conquistati per secoli da numerose nazioni. Se i romani erano bravi nell'arte militare e vinsero centinaia di battaglie, gli italiani persero la maggioranza delle battaglie cui parteciparono ( la WWII ne e' il massimo esempio: tutte le battaglie in mare, aria e terra furono perdute dagli italiani). L'Impero Romano ebbe numerosi imperatori che non provenivano dalla provincia italica (Traiano, Antonino Pio, Diocleziano, Adriano, Decio, Aureliano, Constantino): il Regno d'Italia e la Repubblica Italiana hanno avuto solo capi di nazionalita' italiana. Al momento della loro massima potenza i romani ebbero imperatori che scrivevano in greco (Adriano, marco Aurelio), mentre la conoscenza dell'inglese dei politici italiani di oggi e' tra le piu' basse nella Unione Europea.
Distinguiamo nazione da stato. La nazione e' una unita' culturale in cui si comunicano tradizioni imparate in famiglia come quelle alimentari, sessuali ed economiche, tra queste la principale e' la lingua ("madre lingua", infatti). Lo stato e' una unita' di potere (il potere sovrano cioe' supremo , che pretende di monopolizzare l'uso della forza fisica con la polizia e l'esercito e con questa forza fa rispettare la legge) .
Nella storia d'Italia vediamo l'opposto che nell'impero romano : esso uno stato con molte nazioni che avevano molte madri lingue: invece l'Italia nei primi otto secoli del suo millennio di esistenza e' stata una unica nazione divisa in molteplici stati.
Possiamo infatti parlare di "italiani" solo dalla fine del X secolo, quando troviamo i primi pochi documenti in lingua italiana mentre prima abbiamo solamente documenti in latino. La letteratura italiana con poeti e prosatori e' cominciata solo nel XIII secolo. I numerosi dialetti molto differenti tra di loro lungo 10 secoli fino ad oggi sono stati lentamente unificati in una sola lingua prima solo per la classe dirigente attraverso la letteratura degli intellettuali (poeti, burocrati, storici), poi dalla unificazione politica del 1860 con le leggi comuni e la scuola pubblica obbligatoria e il servizio militare obbligatorio e dunque la progressiva diffusione die giornali, infine con la radio e la televisione.
A livello politico dopo la conquista dei Longobardi nel VI secolo la penisola italiana e' stata per molti secoli divisa in una pluralita' di stati governati sia da leader di altre nazioni non italiane come i bizantini, gli arabi, i normanni, i tedeschi, i francesi, gli spagnoli e gli austriaci, sia da piccoli leader italiani chiamati "signori", "duchi" o "re". Nei 45 anni che precedettero la unificazione politica dopo il congresso di Vienna vi erano sette stati italiani diversi, con capitali, sovrani, monete, eserciti e diplomazie diverse.
Mentre gli Inglesi hanno avuto la loro unificazione nazionale nel X secolo e gli Spagnoli e i Francesi nel XV secolo, gli Italiani solo nel 1860.
Quale e' la causa della ritardata unita'? I grandi storici del XVI secolo Niccolo' Machiavelli e Francesco Guicciardini non avevano dubbi: il Papato: " il papa non e' abbastanza forte per sottometter tutti gli italiani sotto la sua sovranita', ma e' abbastanza forte per impedire che qualsiasi altro sovrano italiano o straniero lo faccia".
Infatti un fattore importante e unico nella storia d'Italia e' proprio questo : sia nella antichita' romana., sia nei Secoli Oscuri, sia dopo fino ad oggi il centro del potere papale e duqnue della chiesa cattolica e' stato a Roma nel centro della Italia . Per duemila anni (a parte i 70 anni della cosiddetta cattivita' avignonese) !

La nostra "ora piu' bella"

Dal 1820 fino al 1860 abbiamo in Italia un movimento culturale, morale, politico e militare chiamato "Risorgimento", esso mirava alla indipendenza degli italiani dagli austriaci, i quali dominavano o direttamente o indirettamente cinque dei sette statarelli di popolazione italiana, a parte il Regno di Sardegna Piemonte e lo Stato Pontificio. Il Risorgimento tendeva alla indipendenza , non alla unificazione politica, che , pero' nel 1860 si realizzo' per una serie di coincidenze della politica internazionale. Molti intellettuali (come Alessandro Manzoni, Vincenzo Gioberti, Giovanni Berchet, Massimo D'Azeglio) diedero alla classe dirigente degli statarelli italiani il messaggio culturale della indipendenza, solo alla classe dirigente perche' l'80% degli italiani era analfabeta ed indifferente a qualsiasi tematica politica. Ma il piu' importante tra questi intellettuali fu Giuseppe Mazzini, e fu anche l'unico che sin dall'inizio mirava non solo alla indipendenza ma anche alla unificazione politica. Mazzini per i suoi tentativi insurrezionali era esule dalla sua patria , il Piemonte, e viss el amggior ;arte della sua vita a Londra, da li ocn lettere ed emissari guidava ed organizzava la Giovane Italia e le sue altre organizzazioni. Egli e' la persona che voglio soprattutto invitarvi ad approfondire. Nel 1919 andando a Versailles per i trattati di pace della WWI Wilson si fermò a Genova e posò una corona ai piedi di statua di Mazzini e disse: "egli era un uomo che per un qualche dono divino era stato innalzato al di sopra del livello comune...neanche Gladstone e Lincoln hanno penetrato a tal punto l'essenza del liberalismo". Il primo ministro britannico
Lloyd George disse che "da Mazzini ho imparato sia il patriottismo sia il moderare l'orgoglio nazionale... dubito che nella sua generazione ci sia stato nessuno che abbia esercitato sui destini d'Europa una influenza altrettanto profonda... l'edifico di Bismarck è crollato mentre l'Europa di oggi è quella di g. m.... m. è il padre della lega delle nazioni. Un altro uomo decisivo per il Risorgimento fu Camillo conte di Cavour, primo ministro del Regno di Sardegna Piemonte, un genio della diplomazia: egli capi che l'Impero Austriaco in quel momento si trovava isolato , per motivi ideologici dalla Gran Bretagna , e per motivi di rivalita' territoriale dall'Impero Ottomano e dall'Impero Russo, l'imperatore dei Francesi Napoleone III d'altra parte era ambizioso e voleva avere una egemonia in Europa, cosi' si alleo' col Piemonte e col suo esercito sconfisse l'Austria nella battaglie di Solferino (la piu' sanguinosa dell'Europa del XIX sec. dopo Waterloo). Questa sconfitta rese possibile l'impresa del generale Garibaldi che imbarco su due navi 1000 combattenti volontari e sbarco' in Sicilia per conquistare il regno del Sud ai Borbone...sbarcato a Marsala non fu distrutto dalla marina Borbonica perche' difeso da due navi Inglesi che stazionavano a Marsala.
Roma e il Lazio non facevano parte del Regno d'Italia formatosi nel 1860, perche' Napoleone III con le sue armi difendeva la sovranita' del papa, ma quando nel 1870 Napoleone fu sconfitto dalla Prussia di Bismarck e fatto prigioniero, ecco che il Regno italiano conquisto' Roma al papa e ne fece la sua capitale.
Da questi fatti voglio enucleare questi due concetti: 1) indipendenza e unita' italiana furono possibili solo grazie all'appoggio delle Potenze Straniere, 2) gli uomini italiani che fecero il Risorgimento furono poche migliaia su una popolazione di 20 milioni: Garibaldi per la sua impresa riusci' a trovare solo 1000 uomini. Le masse erano indifferenti a ostili.

 

Linee di storia piu' recente


Dopo la WWI che il Regno di Italia combatte' alleato di Russia, Inghilterra e Francia , cominciarono 20 anni di regime dittatoriale , il fascismo di Benito Mussolini, eletto piu' volte da una schiacciante maggioranza degli italaiani, che lo amavano. L'Italia si alleo' con la Germania di Hitler per fare guerra sia la mondo libero sia alla URSS. Ma Hitler e i suoi alleati vennero sconfitti e Inglesi ed Americani sbarcarono in Sicilia e cominciarono a conquistare la penisola italiana da Sud a Nord. Allora il Re d'Italia Vittorio Emanuele III fece dimettere Mussolini e lo arresto' il 25 luglio 1943, e il 8 settembre fece l'armistizio con UK e USA. Ma le truppe tedesche oramai avevano sostituito quelle italiane in Italia e resistettero per ancora un anno e mezzo, in una Italia spaccata in due: al Sud il re con le truppe USA e UK, al Nord Mussolini con le truppe del Terzo Reich. Si ripetevano le guerre del XVI secolo in cui signorotti italiani si facevano la guerra uno aiutato dall'esercito della Spagna e l'altro da quello della Francia. Ma USA e UK il 25 aprile 1945 finirono di liberare la Italia dai tedeschi e dalle truppe ancora fedeli a Mussolini, e Mussolini mentre scappava in Svizzera fu ucciso.
Percio' una seconda volta delle potenze straniere permisero agli Italiani di rimanere inclusi nel Mondo Occidentale...
Il re fu deposto dopo un referendum per la repubblica il 2 giugno 1946 … il filosofo Benedetto Croce (di cui parlero' un po' piu' avanti) era contrario alla fine della monarchia, egli pensava che se l'Italia fosse diventata una repubblica lo stato sarebbe diventato troppo debole nei confronti della Chiesa Cattolica. Ma tra i partiti politici maggiori il Partito Comunista e il Partito Socialista erano repubblicani, e la Democrazia Cristiana, pur divisa al suo interno , aveva un leader , Alcide Degasperi, che era repubblicano. Il risultato del referendum fu : 12 milioni di voti alla repubblica, 10 milioni alla monarchia. L'Italia era diventata una repubblica,cosi differenziandosi dalla maggior parte dei paesi dell'Europa occidentale, che erano e sono monarchie. Ricordiamoci che mentre le monarchie occidentali si opposero a Hitler o rimasero neutrali (Svezia, Norvegia, Danimarca, Belgio, Olanda, e soprattutto il Regno Unito) la Repubblica Tedesca di Weimar era divenatat rapidamente preda del nazismo e cosi' quella austriaca, le Repubbliche Sovietica e Ungherese si allearono con Hitler . La Repubblica Francese si oppose a Hitler, e' vero, ma con pochissima determinazione, e' il problema del "disfattismo" cosi' bene descritto da Marc Bloch nel suo libro scritto dopo la sconfitta subitanea della Armee Una strana disfatta, e il preludio a quello stato fantoccio che fu la Repubblica di Vichy. E se il Regno d'Italia fu l'unica monarchia occidentale ad allearsi con Hitler, come italiano voglio pero' ricordare dei fatti importanti: mentre in Germania nessun re poteva deporre il dittatore Hitler, in Italia un Re, Vittorio Emanuele III , il 25 Luglio 1943 depose il dittatore Mussolini e lo arresto', e dopo un mese e mezzo fece l'armistizio con la Grande Alleanza, e poi il Regno di Italia (l'Italia meridionale, in sostanza, tra l'8 settembre 1943 e il 25 aprile 1945) si uni' militarmente a Inglesi e Americani nella guerra contro Hitler, per quanto con un contingente molto piccolo , di soli 60.000 uomini. Se non ci fosse stato l'intermezzo tra il 25 luglio e il 8 settembre causato dalla preparazione della sua fuga da parte del Re terrorizzato dalle sicure reazioni di Hitler , la guerra mondiale si sarebbe abbreviata notevolmente in Europa, perche' la campagna d'Italia sarebbe finita in quella estate, visto che il 25 luglio ancora non c'erano tedeschi sul suolo italiano. Ma dopo la deposizione di Mussolini e il continuamento della guerra a fianco della Germania da parte del Re (mentre pero' in segreto preparava l'armistizio) con la ragionevole motivazione di aiutare il debole alleato italiano contro gli Anglo-Americani, molte divisioni tedesche entrarono in Italia. Pero', in ogni caso, la deposiszione di Mussolini e l'armistizio impedirono che l'esercito italiano continuasse a combattere con l'Asse , e questo certamente contribui', non possiamo dire quanto, ad abbreviare la guerra in Europa.
Cio' che voglio sottolineare con questi veloci cenni a quei fatti, e' che la forma istituzionale monarchica permette a uno stato di avere come suo capo una persona che non deriva il suo potere dagli umori politici del momento , e dunque di essere maggiormente al riparo da dittature populiste come quelle del XX secolo. La Repubblica Spagnola cadde sotto la dittatura di Franco negli Anni Trenta e quando il regime di Franco fini' gli Spagnoli pensarono bene ripristinare la monarchia, decisione che si rivelo' saggia quando Juan Carlos de Bourbon si oppose fermamente al colpo di stato militare del colonnello Antonio Tejero Molina il 24 febbraio del 1981.
Inoltre l'Italia ha il problema speciale della presenza del papa e della sua curia (il centro del potere della chiesa cattolica mondiale) nel suo territorio. Il Papa Pio XI aveva appoggiato (lo aveva chiamato "l'uomo della provvidenza") Mussolini e con lui aveva fatto un concordato nel 1929 che aveva assicurato molti privilegi alla chiesa cattolica nello stato italiano. Il suo successore Pio XII, dopo la fine della monarchia grazie alal alleanza organica col maggiore partito politico italiano fino al 1990 , la Democrazia Cristiana, aveva allargato l'influenza della chiesa nella politica italiana, nelle sue istituzioni, nelle sue abitudini sociali. E queste continue interferenza e collaborazioni tra papato e governi italiani nella politica scolastica, nella politica della famiglia, nella politica internazionale continuarono e si allargarono durante il lungo pontificato di papa Giovanni Paolo II. Benedetto Croce, a proposito del referendum, aveva fatto una giusta previsione. La fiammata del Risorgimento era stata spenta! La beatificazione di Pio IX da parte di Papa Giovanni Paolo II nel 2000 e' come il sigillo di questo rinnegamento del Risorgimento.
Dopo la WWII l'Italia politicamente si divise - almeno nella propaganda - tra i seguaci del papa e i seguaci di Stalin (sia Palmiro Togliatti segretario del PCI sia Pietro Nenni segretario del Psi erano filo-stalinisti) , tra entrambi gli schieramenti c'erano ovviamente gli italiani di prima e cioe' i fascisti. Il partito liberale presieduto da Benedetto Croce aveva pochissimi voti. Dopo la conferenza di Yalta pero' i tre grandi vincitori della WWII avevano deciso che la Italia rimanesse nella sfera di influenza delle Potenze Occidentali , prima entrando nella Nato nel 1949, e poi nella Comunita' Economica Europea nel 1957, poi diventata Unione Europea nel 1992.
Prima ho detto "almeno nella propaganda", perche' le cose non erano cosi' chiare (cosa che in Italia purtroppo accade solitamente, non c'e' una differenziazione tra governo ed opposizione). Infatti il leader del Partito Comunita, Togliatti, decise che nella assemblea costituente i comunisti avrebbero votato assieme ai democristiani per includere nella Costituzione Repubblicana il concordato fatto tra Mussolini e Pio XI nel 1929. Senza i voti comunisti quella inclusione non ci sarebbe stata e il potere del papato sulla repubblica italiana sarebbe stato notevolmente diminuito.

 

Linee di storia contemporanea


Questa divisione tra Democrazia Cristiana e Partito Comunista rimase fino al 1991, col Partito Socialista che approfittava del fatto che si alleava per il governo con la D.C. Ma chiedendo molto ad essa per i suoi perche' minacciava di allearsi col PCI. l'Italia intanto era diventato il Quinto Paese Industrializzato del Mondo.
Con la caduta del mondo comunista i partiti di prima (DC, PCI, PSI, PLI, PRI, PSDI, MSI) tra 1991 e 1994 si dissolsero e trasformarono in altri: il PCI prima in Partito Democratico della Sinistra e poi in Democratici di Sinistra, e in una minoranza piu' radicale chiamata Rifondazione Comunista. La DC si scisse in una maggioranza piu' progressista chiamata Partito Popolare Italiano, e in una minoranza piu' di destra chiamata CCD e poi UDC.
Approfittando di questa scomposizione dei partiti precedenti e dunque della loro debolezza, i magistrati di Milano, tra cui il piu' famoso e' Antonio Di Pietro, iniziarono un ampia inchiesta sulla corruzione e concussione esistente nei politici e negli imprenditori, chiamata operazione "mani Pulite". Ci furono tanti processi e tante condanne di perone molto importanti nella Italia di allora (Gardini, Forlani, Craxi per es.) . Quasi contemporaneamente Giovanni Falcone e Paolo Borsellino riuscirono a fare condannare importanti capi della mafia siciliana. ma molto presto il "fronte" reazionario reagi' a questo tentativo di occidentalizzazione della Italia, che cercava di combattere la illegalita' del nord (bribery) e del sud (mafia). Falcone e Borsellino furono prima isolati e poi traditi da alcuni loro colleghi magistrati, poliziotti e da alcuni politici, poi furono uccisi dalla Mafia.
Per quanto riguarda invece lo affossamento di Mani Pulite, ci penso' Silvio Berlusconi, con l'aiuto dei peggiori tra i politici precedenti, del papato, ella imprenditoria italiana piu' fallimentare e della Mafia.
Dal 1994 il partito del ricco industriale Berlusconi e un partito xenofobo chiamato Lega Nord in breve conquistarono la maggioranza dei voti degli italiani e Berlusconi divento' per tre volte primo ministro, con l'appoggio decisivo del papa Giovanni Paolo II e del presidente della Conferenza Epscopale Italiana, cardinale Camillo Ruini . Ma, anche alla opposizione B. era l'uomo piu' potente d'Italia, con le sue televisioni private e con i suoi amici o cortigiani nelle televisioni pubbliche . Oltre che con decine di quotidiani e di riviste e radio continuamente aizzava la opinione pubblica nello scontento verso il governo non suo. Il primo governo di B. cadde epr il tradimento (temporaneo ) della Lega Nord. Alle elezioni del 1996 vinse Romano Prodi del PPI alleato con i DS e con Rifondazione Comunista, ma il suo Governo fu fatto cadere dal tradimento dell'alleato Rifondazione Comunista. Il governo del suo successore dei DS Massimo D'Alema fu sconfitto alle elezioni del 2001 e Berlusconi torno' al governo questa volta per 5 anni... erano gli anni di George William Bush e di Tony Blair, della caduta delle Torri Gemelle e della Guerra in Afganistan e della seconda Guerra in Iraq. Nel 2006 Berlusconi fu di nuovo sconfitto da Romano Prodi e la sua alleanza, ma il secondo governo di Prodi ebbe una vita breve perche' aveva una strettissima maggioranza e fu tradito in parlamento da alcuni parlamentari comprati da Berlusconi con varie promesse.
Il terzo governo Berlusconi pero' non duro' i 5 anni del parlamento , pur avendo in esso una grande maggioranza. Infatti per una terza volta le potenze straniere aiutarono l'Italia : la Angela Merkel (che ha promosso le condizioni per il rientro del debito imposte dalla Unione Europea alla Italia nell'Agosto 2011) e il Papa Benedetto XVI , anti berlusconiani fecero cadere il governo di B. e il presidente della repubblica Napolitano (minacciando B. di sciogliere le camere e indire nuove elezioni) costrinse B. alle dimissioni, nonostante la grande maggioranza di parlamentari che lo appoggiavano, nomino' un tecnico di ispirazione europea e liberale Mario Monti che stette in carica per un anno e mezzo... Monti fece tutto il bene che poteva fare (con quel Parlamento!) per ritardare il crollo della Italia... fino a quando con le elezioni di nuovo Berlusconi si trovo' di nuovo al governo, anche se in condominio questa volta... Nell'attuale governo Letta infatti ci sono gli uomini piu' fedeli di Berlusconi, lui stesso pero' no a causa della politica internazionale, infatti come ministro sarebbe dovuto andare a Strasburgo, alla casa Bianca, allo Eliseo, alla Cancelleria Tedesca, a Buckingham palace e in Vaticano, ma nessuno dei leader mondiali di adesso (compreso, questa volta, anche il papa Francesco) riceverebbe Berlusconi.

 

La cultura italiana


Nella prima meta' XX secolo la cultura italiana era fiorente e ammirata all'estero, era come la "onda lunga" del Risorgimento... c'erano scienziati come Enrico Fermi e Guglielmo Marconi, economisti e storici come Luigi Einaudi e Gaetano Salvemini. Soprattutto c'era il filosofo Benedetto Croce, allora molto famoso in tutto il mondo e stimato da Albert Einstein, Thomas Mann , Romain Rolland, per es, e riconosciuto maestro dell'inglese Robin G. Collingwood. Pero' Croce, oltre ad essre stato il piu' importante degli oppositori al fascismo, era anche anticomunista e anticlericale. Ecco dunque che egli fu isolato ed escluso dal fascismo, e , dopo la WWII, dalla Chiesa cattolica e soprattutto dal PCI che per decenni conto' tra le sue fila la maggioranza degli intellettuali italiani. Palmiro Togliatti diede esplicite direttive di fare una propaganda "anti-Croce"... fu seguito dalla massa degli intellettuali italiani "laici", e, per impulso diverso, anche da tutti quelli cattolici. Croce, vero liberale europeo, antifascista, anticomunista, anticlericale, fu combattuto e poi fatto dimenticare alle nuove generazioni e dimenticato.
Questo rinnegamento del proprio maggiore intellettuale porto' la cultura italiana a due cose: 1) a esser soprattutto marxista (nella variante sovietica prioma e, sopo il 1968 nelle varianti maoista ed anarchica) : 2) a esser schiava delle mode (esistenzialismo, strutturalismo, postmodernismo, neoipositivismo etc.) che venivano abbracciate con infantile entusiasmo e poi subito dimenticate, come notava uno dei pochissimi intellettuali italiani di valore della seconda meta' del XX secolo, Norberto Bobbio.
La universita' italiana dopo il 1968 e' diventata sempre piu' clientelare, priva di meritocrazia, i professori universitari sempre piu' sono stati scelti perche' legati da vincoli famigliari, perche' affiliati allo stesso partito, perche' amici o amanti. Ora nei vari siti internazionali su internet di ranking delle univerista' di tutto il mondo, la migliore universita' italiana (quella di Roma o quella di Milano, secondo i siti) sono classificate tra il 170 e il 210 posto (secondo i siti) . E invero la cultura Italiana, per la sua storia , non e' la 270 sima cultura del mondo!
I piu' acclamati intellettuali italiani come Emanuele Severino e Massimo Cacciari sono sconosciuti all'estero, e io penso: a ragione!
Uno dei pochissimi intellettuali italiani che io stimo e cioe' il fisico e storico della scienza Lucio Russo, nel suo libro sulla scuola e sulla cultura italiana degli ultimi decenni (Segmenti e bastoncini) ha descritto in maniera efficace alcune delle cause del declino rapido e grande del nostro sistema educativo .

I vizi degli Italiani


Dopo avere accennato ai politici, imprenditori, clero e intellettuali, ora vorrei parlare del popolo italiano in generale, i suoi vizi e le sue virtu'. Comincio dai vizi.
Il piu' grave mi sembra questo : la Mancanza Autocritica. L'esempio piu' grave di questo e': noi italiani eravamo i fascisti alleati di Hitler, ma da 7o anni anni (dalal fine della WWII) il 99.9% degli italiani crede che siano stati i "partigiani" a "liberare" l'Italia dai nazi-fascisti , e mai si fa cenno al fatto che fu l'armata anglo-americana di Alexander a farlo. I "partigiani" italiani antifascisti ci furono in effetti, ma: 1) furono solo dopo l'armistizio del 8 settembre 1943 e cioe' la chiara sconfitta militare della Italia fascista, 2) furono solo 20.000 su una popolazione di 33 milioni di abitanti , circa un partigiano su 1500 persone . Io stesso ho fatto una ricerca: Io però ho voluto fare un esperimento diretto di ricerca storica: ho chiesto (essendo in tema col programma di storia del secondo quadrimestre della quinta liceo) a tre mie quinte nel corso degli ultimi anni di chiedere ai genitori e ai nonni vivi questo importantissimo dato della tradizione famigliare : se tra gli ascendenti maschi in età di combattere durante il 1943-44 (e cioè i due nonni maschi e i 4 bisnonni maschi) ci fosse qualche "partigiano" cioè "guerrigliero" anti-nazifascista...
si trattava (sommando le tre quinte) di 53 studenti con sei ascendenti maschi dell'età giusta ciascuno, per un totale di 378 ascendenti maschi...

Ecco il risultato della mia ricerca: su 378 uomini abitanti nel cuore del territorio della Repubblica di Salò in quei venti mesi della "Resistenza" NEANCHE UNO ERA STATO PARTIGIANO ("guerrigliero, sabotatore" anti-nazifascista) !
Adesso che l'Italia ha i piu' alto tassi di disoccupazione giovanile e di evasione fiscale della Unione Europea, tra i piu' alti del mondo per corruzione, per liberta' di stampa al 69 posto nel mondo, uscita dal G8 et , gli Italiani e i media al massimo criticano i politici ma non se' stessi che li hanno sostenuti eletti e letti per decenni.
C'e' poi un Orgoglio sbagliato perche' e' diffuso il disprezzo per gli altri popoli : per i vari immigrati dall'Est Europa e dalla Asia e dalla Africa, considerati barbari e criminali e parassiti; per gli inglesi considerati aridi e materialistici, per gli americani considerati stupidi rozzi ed infantili, per i francesi considerati atei e decadenti, per i tedeschi considerati ottusi fissati e egoisti.
C'e' poi la Invidia per i piu' bravi tra noi italiani. Chi e' piu' bravo a scuola alla università,in un ufficio, in un partito, in un sindacato per invidia viene isolato, escluso dal potere e dalle mansioni. Non c'e' ammirazione e simpatia per i priori concittadini. Non si imitano i migliori ne' li si aiutano. Oltre all'esempio di Croce, voglio ricordare , nel campo della politica, Giuseppe Cofferati , Romano Prodi e Mario Monti .
Ci sono poi il Machiavellismo e la Furbizia contro la Legalita' , che ci autoazzoppano: ci si crede furbi a non fare passare i pedoni quando hanno la precedenza, pero ogni automobilista diventa a sua volta un pedone in un'altra occasione , e i pedoni morti in Italia sono e nel UK; ci si crede furbi non pagando le tasse, ma poi lo Stato o il Comune non avendo i soldi taglia le ore di scuola al figlio, la assistenza domiciliare a tuo padre, e la degenza ospedaliera e la pensione a te; ci si crede furbi a cercare sempre di passare davanti agli altri nelle code agli uffici, bus e negozi, ma poi anche gli altri ti passano davanti e ti rubano ingiustamente la tua posizione; ci si crede furbi a fare raccomandare dallo zio o dall'amico o dal capo del proprio partito il proprio figlio per un posto di pubblico dipendente, ma poi quando il poliziotto incapace ammazza te invece del criminale o il medico incapace ti rovina con la diagnosi e la terapia il danneggiato sei tu!, etc.
In generale c'e' la Antimeritocrazia: il merito viene sistematicamente ignorato, cioe' mai si da' un posto di lavoro, potere, borsa di studio, premio etc a chi ha mostrato maggiori qualita' in questo o quel campo,. E la Famiglia , Il Partito, la Parrocchia , la Mafia, gli Amici hanno l'ultima se non l'unica parola nell'assegnare la maggioranza dei posti nella universita', nel giornalismo, nella industria dello spettacolo, nei servizi sociali, nei sindacati, nei vari settori dello esercito e della pubblica amministrazione.
C'e' poi la Sfiducia per lo Spirito, per il progresso, per la Scienza, per il Futuro: un importante esempio e' questo: la parte del GDP data alla Istruzione e' tra le piu' basse della Unione Europea. Altri esempi: la sperimentazione biomedica e' stata impedita dlla legge, ecosi' la energia nucleare, quella eolica e solare (che in Italia avrebbero grandi opportunita') sono quasi inesistenti; la percentuale del bilancio che le aziende private assegnano alla Ricerca & Sviluppo e' la piu' basso tra i Paesi dello OCSE; l'uso di internet da parte della popolazione e' il piu' basso della Europa Occidentale.
Cosi' un profondo e sclerotico Tradizonalismo pervade la nostra popolazione: tutti i film stranieri sono doppiati nei cinema italiani e mai in lingua originale, e cosi' la conoscenza delle lingue straniere e' scarsissima; i figli rimangono in famiglia fino ai 30-35 anni, le parrocchie cattoliche sono legate a una liturgia immobile in cui i fedeli non hanno alcuna parte attiva e il prete fa tutto; i posti di responsabilita' non vengono mai dati agli immigrati e cosi' anche se essi oramai in Italia sono molti milioni , la societa' italiana pero' NON e' multiculturale.
C'e' poi il Familismo, una visione della vita chiusa in maniera centripeta nella famiglia, mancano il desiderio e la fiducia di incontro aperto con le altre persone della societa', questo lo si vede3 non solo nel "parcheggio" dei trentenni con i propri genitori, ma anche nelle imprese economiche, che sono per la grande maggior parte sia di proprieta' sia di management delle famiglie.
C'e' poi l'Estremismo Populista : Fascismo (Anni Venti-Quaranta) , Comunismo (Anni Cinquanta -Novanta) , Berlusconismo (Anni Novanta fino ad oggi) attraggono la mente degli italiani, cioe' che il Popolo Italiano sia buono , che esso debba esser della stessa opinione e dunque le minoranze dei dissenzienti represse, che dialogo e analisi siano perdite di tempo e che un Buon leader debba decidere tutto da solo lasciando il : Popolo Buono a divertirsi col calcio e con i riti della famiglia.
C'e' poi la Mancanza di Coraggio : come nella WWII abbiamo perso tutte le battaglie, cosi' nella mia vita ho potuto vedere la Vilta' dell'Individuo nel fare valere i propri diritti in una classe scolastica, in un condominio, in un posto di lavoro, verso le prepotenze della amministrazione pubblica (omissioni, privilegi, servizi che non funzionano) . Quello che sembra "passionalita' " agli osservatori alla Tim Park la descrivo cosi' nella esperienza della mia vita: Forti coi Deboli, Deboli coi Forti
E il mio giudizio riassuntivo sui vizi degli Italiani e' questo: la chiesa cattolica e' una grande responsabile per essi, per il Tradizionalismo, la Furbizia anarchica contro la legalita' statale, antistato, il Familismo, le raccomandazioni e la Antimeritocrazia, la Vilta' del laico a dissentire dal Prete e fare sentire la propria voce.

 

Le speranze d'Italia


What can I say sulle virtu' degli Italiani ? Secondo me essi sono laboriosi (non temono di lavorare tanto) e flessibili (capaci di affrontare situazioni inaspettate con tolleranza ed ingegnosita'). Ma non ho nessun elemento per dire che gli Italiani abbiano queste virtu' in maniera speciale e superiore ad altri popoli.
Cosa puo' dare l'Italia? Come diceva Benedetto Croce per la Storia del Regno di Napoli e quella dell'Italia nell'Eta' Barocca, quello che noi abbiamo avuto di buono nei periodi bui della nostra storia sono stati alcuni intellettuali isolati, dimenticati e a volte perseguitati, lui faceva gli esempi di Galileo Galilei e di Giambattista Vico al tempo del dominio spagnolo., io faccio gli esempi di Croce stesso durante il fascismo e di Giuseppe Mazzini durante il dominio austriaco.
Dove l'Italia puo' trovare delle speranze ?
In primo luogo , credo, nell'attuale papa. Dalla grande influenza che il papa ha in Italia, ecco che ritengo che questo papa Francesco si sforzi di invertire la linea seguita da Giovanni Paolo II ancora piu' di quello che ha fatto Benedetto XVI: e dunque egli cerchera' di ridurre la ricerca del potere e dei privilegi da parte della chiesa cattolica italiana ai danni del bene comune dello Stato italiano, e cerchera' di ridurre il tradizionalismo reazionario nelle tematiche morali dello individuo e della famiglia che tanto ora sono distorte e bloccano la Societa' italiana.
Una altra speranza , secondo me, anche se piu' incerta, e' la Unione Europea: l'esempio di virtuosita' dato dagli stati occidentali di questa comunita' a cui per ora anche la Italia appartiene, i vincoli economici e giuridici che i trattati di Maastricht impongono ai paesi mebri, la possibilita' per cittadini italiani, soprattutto i piu' giovani di muoversi liberamente sia per turismo sia per lavoro in Paesi piu' civilizzati, possono essere in nutrimento intellettuale e morale per noi italiani.
Un'altra speranza, per qunato paradossale questa, e' poi che i grandi e duraturi (non l'espace d'un matin!) dolori che gli italiani dovranno per forza affrontare a causa degli effetti dei propri grandi errori politici e morali, saranno come una "sveglia", un canto del gallo che potra' portare molti di loro alla sobrieta' dopo la ubriachezza, e a una maggiore umilta' e buon senso dopo la una lunga stagione di superbo escapismo della realta'. La stessa emigrazione dei giovani verso altri paesi (io stesso come insegnante ho 4 ex studenti in Australia ) sara' una esperienza difficile ma salutare.
Il dolore e la disillusione sono necessari per cambiare atteggiamento nella vita , anche se non sono sufficienti: ci vogliono anche nuove e migliori idee su cosa va fatto. E qui la mia speranza e' nei mezzi di comunicazione globali: come il cinema e le serie della televisione e soprattutto internet,che sono come finestre attraverso cui gli Italiani che lo vogliano possono vedere, capire e valutare altre idee e comportamenti umani.
Bibliografia

ñ Francesco Guicciardini, Maxims and Reflections
ñ Denis Mak Smith, Mazzini
ñ Denis Mak Smith, Italy and its Monarchy
ñ Benedetto Croce , Taccuini di Guerra 1943-1945
ñ Norberto Bobbio , Ideological Profile of Twentieth-Century Italy
ñ Norberto Bobbio, Politica e Cultura
ñ Franco Manni, Norberto Bobbio e Benedetto Croce (http://www.lovatti.eu/fr/00.htm )
ñ Curzio Maltese, La Questua (German translation : Scheinheilige Geschaefte)
ñ Marco Travaglio, L'odore dei soldi, (French translation: L'Odeur de l'Argent; Spanish translation: El Olor del Dinero )
ñ Lucio Russo, Segmenti e Bastoncini
ñ Bill Emmott, Good Italy, Bad Italy: Why Italy Must Conquer Its Demons to Face the Future


 

 

 

 

 

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