Maurilio Lovatti

  scritti vari non specialistici

 

Vittorio Feltri:

disposto a contraddirsi pur di accusare i giudici

 

di Maurilio Lovatti 

 

 

Vittorio Feltri non mi ha mai fatto buona impressione: mi sembra il tipico giornalista capace di sostenere tesi a cui non crede pur di raggiungere uno scopo politico o professionale, o per favorire Berlusconi.

Ma non mi era ancora capitato di imbattermi in una contraddizione così palese: giudichi il lettore!

Riferendosi alla condanna di appello per il famoso lodo Mondadori, che prevede per la Fininvest l'obbligo di un risarcimento a De Benedetti di circa 560 milioni di euro, Il Giornale del 10 luglio 2011 scrive:

 

"In realtà, l’azienda del Biscione non ha interesse a lasciare che De Benedetti metta all’incasso la fideiussione, perché l’intervento delle banche comporta robusti oneri finanziari che andrebbero ad aggravare ulteriormente il costo dell’operazione. Così lo scenario considerato più probabile è che sia direttamente Fininvest a pagare, magari chiedendo qualche forma di garanzia per essere sicura di rivedere la somma nel caso che la Cassazione ribaltasse in futuro la sentenza.

Fininvest, d’altronde, non dovrebbe avere difficoltà eccessive a recuperare la liquidità necessaria, senza dover ricorrere alla cessione diparti del patrimonio aziendale.

L’azienda ha un patrimonio di 2,5 miliardi di euro, e una dotazione liquida che a fine 2008 ammontava a oltre un miliardo, mentre l’intero gruppo che fa capo a Fininvest conta su ricavi per ben 5,8 miliardi e utili per 160,1 milioni. Insomma, una situazione solida, che vede le tre principali società in cui Fininvest è presente (Mediaset, Mondadori, Mediolanum, dove la quota è del 32 per cento) macinare utili. Tanto che negli ambienti bancari l’imminente salasso ordinato dai giudici viene guardato senza particolare preoccupazioni, «siamo di fronte ad una azienda solida che può fronteggiare un esborso anche di questo rilievo facendo ricorso ai mezzi propri o alle normali linee di credito». La stessa Fininvest aveva dato d’altronde prova di guardare con fiducia alla propria capacità di sopportare una «botta» di queste dimensioni, non accantonando somme a bilancio in vista dell’esito della causa." (10.7.2011, pag. 3)

Ma il giorno successivo, sullo stesso giornale, Feltri, pur di attaccare i giudici,  scrive l'esatto contrario:

"Ci riferiamo al mostruoso risarcimento che Silvio Berlusconi dovrà liquidare a Carlo De Benedetti per effetto di una sentenza emessa dal tribunale civile, relativa a un vecchio contenzioso riguardante la Mondadori. Una somma enorme (560 milioni di euro) che minaccia la salute della casa editrice, non solo le tasche del premier. L'azienda, tra l'altro, è quotata in Borsa e i suoi titoli rischiano di subire una botta fortemente lesiva per gli azionisti. Senza contare che un ribasso Mondadori (quasi certo), avvenendo in un momento di difficoltà del mercato, potrebbe provocare un crollo del nostro sistema e, quindi, incoraggiare gli speculatori ad attaccare i Bot.
Sarebbe un guaio serio perché, come ognuno sa, il gigantesco debito pubblico nazionale è finanziato dai titoli di Stato (...)" (11.7.2011, pag.1)

I lettori de Il Giornale devono essere evidentemente disattenti, perché non mi risulta sia stata inviata al Direttore una qualsiasi lettera che segnalasse la clamorosa contraddizione....

Non dimentichiamoci che lo scorso anno Feltri era stato sospeso per 6 mesi dall'Albo dei Giornalisti per la diffamazione orchestrata volutamente nei confronti di Dino Boffo.

 

Maurilio Lovatti

luglio 2011

 

 

 

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