Maurilio Lovatti 

 

 

Chiesanuova a fine Ottocento

 

 

Il Cantiere, febbraio 2017

 

 

Nel mese di dicembre del 1888 don Annibale Conti è nominato curato di Chiesanuova dal parroco di S. Nazaro, mons. Luigi Fe' d'Ostiani. Don Conti è una figura rilevante per la storia del nostro quartiere, perché rimarrà fino al 1925, quasi 37 anni. In questo articolo esaminerò solo il primo periodo del suo mandato. Don Conti istituisce la Compagnia del S. Rosario di Chiesanuova il 31 agosto 1891.
Il 26 dicembre 1894, giorno di S. Stefano, il vescovo di Brescia mons. Giacomo Maria Corna Pellegrini Spandre, nell'ambito della sua prima e unica visita pastorale, si reca nelle chiese rurali (fuori le mura della città) della parrocchia di S. Nazaro: S. Maria Assunta di Bottonaga (Chiesanuova), S. Nome di Maria (Noce), S. Maria in Silva, detta allora anche “alla stazione” (la stazione ferroviaria era stata realizzata, appena fuori dalle mura, nel 1854) e S. Faustino e Giovita dei frati del Fatebenefratelli, annessa al manicomio dei Pilastroni, in contrada Codignole. Allora Chiesanuova aveva poco più di 1300 abitanti, 650 la Noce, 1200 S. Maria in Silva e 550 erano quelli di competenza della Chiesa dei Fatebenefratelli. Dagli atti della visita pastorale, oltre alle solite ricognizioni degli altari e degli arredi della quattro chiese e dei cinque “oratori” (chiesette e cappelle rurali) della zona, emerge con particolare interesse la situazione di S. Maria in Silva, che era rimasta priva del cappellano in quanto la dote che serviva a mantenerlo (frutto di un lascito della signora Caterina Bossini) era stata espropriata dal governo italiano nel 1870, assieme a quella di molte altre chiese e cappelle. Con la differenza che in quasi tutti gli altri casi la magistratura aveva restituito o indennizzato quanto espropriato, mentre per motivi che non si conoscono la causa relativa a S. Maria in Silva era stata lasciata cadere e la dote si era persa irrimediabilmente.

Mons. Giacomo Maria Corna Pellegrini Spandre - lapide in duomo nuovo Brescia

 

 

Il vescovo Corna Pellegrini quando visita per l'unica volta Chiesanuova ha 67 anni ed è vescovo di Brescia da 11 anni. Aveva iniziato la sua lunghissima e meticolosissima visita pastorale, che tocca tutte le parrocchie, ben 10 anni prima nel 1884 e la concluderà nel 1897. Cinque anni prima, il 7 luglio 1889, aveva aperto il Sinodo diocesano. Il suo episcopato è caratterizzato da un graduale abbandono dell'intransigentismo, che aveva la sua roccaforte nel Seminario diocesano. Nel 1890, interrompendo una lunga tradizione, nomina il primo rettore non gesuita del Seminario (don Primo Giugni) e nel 1902 il nuovo rettore sarà mons. Giacinto Gaggia, che diventerà poi il suo vescovo ausiliare nel 1909 e dopo la sua morte, nel 1913, nuovo vescovo di Brescia.
Va ricordato che la prima fase dell'episcopato di Corna Pellegrini coincide con il periodo dell'egemonia incontrastata degli zanardelliani, cioè dei liberali radicali ed anticlericali, che dura dal 1870 al 1895, quando per la prima volta i cattolici, alleati coi liberali moderati, conquistano il comune di Brescia. Proprio l'anno prima della sua nomina a vescovo, era stato inaugurato il monumento all'eretico Arnaldo, nella piazza omonima, al culmine dello scontro tra zanardelliani e cattolici.

 

Giuseppe Zanardelli

 

 

Sempre nello stesso anno, il 1882, Giuseppe Tovini (1841-1897), presidente diocesano dell'Opera dei Congressi e fondatore del periodico cattolico Il Cittadino, è eletto consigliere comunale di Brescia come rappresentante della zona di S. Nazaro, che comprendeva, come sappiamo, anche Chiesanuova. Non risulta che durante la campagna elettorale abbia tenuto un comizio a Chiesanuova, o abbia fatto una semplice visita alle zone rurali. Infatti, per la legge elettorale del 1882, per votare occorreva essere alfabeti (avendo superato l'esame di seconda elementare) oppure pagare almeno 19 lire e 80 centesimi di tasse annue, cifra allora abbastanza alta, tale da escludere circa 3/4 dei maschi con più di 21 anni, mentre le donne non potevano votare (dal 1889, per le sole elezioni amministrative, il tetto sarà abbassato a 5 lire); di conseguenza, essendo quasi tutta la popolazione di Chiesanuova formata da contadini, solo pochi possidenti avevano il diritto di voto.
In questo periodo il re Umberto I visita Brescia ben due volte: nel 1890, accompagnato dal figlio Principe di Napoli, il futuro Vittorio Emanuele III, e nel 1898, per inaugurare il monumento al Moretto, nella piazza omonima adiacente a via Crispi, ma non ci risulta sia passato per Chiesanuova.

 

Re Umberto I

 

Maurilio Lovatti

 

 

Il Cantiere,  febbraio 2017, pag. 12 - 13

 

 

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