Battaglie Sociali, periodico delle ACLI bresciane, marzo 2024, pag. 20-21

 

Siamo giovani, prendeteci sul serio

Intervista a Valentina Gastaldi

a cura di Maurilio Lovatti

 

 

Con questo numero Battaglie Sociali inizia un viaggio tra i giovani impegnati in politica e nelle istituzioni per cercare di comprendere le loro motivazioni, le loro difficoltà, il loro desiderio di un mondo migliore, di una società più giusta.

 

Come hai iniziato il tuo impegno civile e politico? Quali sono state le motivazioni prevalenti?
Ho iniziato ad occuparmi di politica circa 5 anni fa: nel 2019 una ragazzina si siede davanti al parlamento svedese e crea da zero un movimento che si espande a macchia d’olio in tutta Europa. Il 15 marzo scendo anch’io in piazza a Brescia con Fridays for Future, insieme ad altre quindicimila persone. Lì inizia tutto: entro a far parte di Fridays for Future e occuparmi della crisi climatica diventa una parte fondamentale della mia vita. Insieme a tantissimi altri giovani sento l’urgenza, la necessità di fare qualcosa a livello globale e a livello locale. La crisi climatica mi mette davanti a una verità scomoda: il personale è politico e se di questo tema non si occuperà la mia generazione, nessuno lo farà per noi.
Il salto alla politica istituzionale è stato poi quasi naturale: dopo 5 anni di attivismo rivolto soprattutto verso l’Italia e l’Europa, ho sentito io in primis la necessità di andare a portare l’attivismo per il clima anche dentro le istituzioni nella mia città. Quando abbiamo saputo che ci sarebbero state le elezioni comunali a Brescia, io e altri ragazzi giovani e meno giovani ci siamo uniti in una lista civica per portare l’importanza della partecipazione dal basso e dei temi ambientali. Questo approccio è lo stesso che io cerco di portare tutti i giorni in consiglio comunale, ricordando che senza le persone è impossibile fare la transizione ecologica e che bisogna farla in fretta e con coraggio.

Immagino che sia difficile conciliare i tempi dello studio universitario con un incarico così impegnativo, come è quello del consigliere comunale. Come ci riesci? Che difficoltà incontri?
Fare la consigliera comunale è una condizione abbastanza atipica e che mai mi sarei immaginata di incontrare sulla mia strada: è un impegno grosso, soprattutto da capogruppo, e questo mi ha obbligata a rallentare la mia attività universitaria, ma è anche qualcosa che mi dà forza e mi dà carica per fare tutto quello che faccio anche fuori dal consiglio.
Anche se è passato meno di un anno dalle elezioni, vedo con i miei occhi che quello che faccio ha un impatto concreto sulla città e questo mi dà speranza; penso che se sapremo comunicare al meglio quanto bene si possa fare e quanto si possa incidere sul proprio territorio facendo politica attiva e dal basso, sempre più persone si avvicineranno a questo mondo e smetteranno di vedere la politica come una cosa lontana e deludente. La politica si fa tutti i giorni dalla piazza al consiglio comunale e sentirsi coinvolti è la cosa migliore che possa accadere. Certo è difficile e certo è stancante, ma come tutte le cose belle e impegnative (come l’università)!

I giovani che si impegnano in politica, nell'associazionismo e nel volontariato sembrano sempre di meno. Nel movimento Fridays for Future vi siete posti questo problema? Come lo avete affrontato?
La mia generazione è molto difficile da coinvolgere: sicuramente l’individualismo sempre più spinto verso cui la nostra società si sta muovendo non aiuta, ma vedo anche tanta disillusione nei confronti della politica e tanta incertezza del futuro.
Quello che come fridays abbiamo notato è che le persone giovani quando si sono sentite parte di una cosa grande si sono unite e hanno partecipato a migliaia e con entusiasmo: il 2019 è stato un grande momento per la partecipazione collettiva. Ma bisogna prenderli sul serio questi ragazzi!
Le loro idee vanno ascoltate senza paternalismo, i loro bisogni vanno capiti e bisogna lavorare e dialogare insieme. Non li si può dipingere come fannulloni, svogliati, senza interessi e poi giudicarli o attaccarli (fisicamente e non) quando esprimono dissenso, quando usano la loro voce e il loro corpo per portare avanti un’idea o una visione di mondo in cui credono. Così come bisogna credere in loro e dare loro spazio, concreto, anche in politica.
Sono convinta che l’unico modo che abbiamo per promuovere la partecipazione giovanile in un paese che invecchia sempre di più, è mettersi tutti dalla stessa parte e cercare di superare le differenze di età e di opinione.
In Brescia Attiva questa è stata una delle nostre più grandi ricchezze: si è creato un gruppo unito, estremamente intergenerazionale, dove una enorme fiducia è stata data a tutti i giovani: per candidarci, per portare avanti le nostre idee, per cambiare le cose e metterci la faccia.

Quale visione di città persegue la vostra lista?
La visione di Brescia Attiva nasce proprio dall’unione di tutti i vari punti di vista che hanno costruito nel tempo la nostra lista. E' la visione di una città composita. E' una città a misura di clima che cambia, inclusiva, forte, resistente e strutturata in modo da riappropriarsi di quel senso di comunità che ci rende pieni e a volte sentiamo mancare nella vita di tutti i giorni.
Una città sempre più verde in grado di assorbire le precipitazioni più abbondanti, il calore estivo e migliorare davvero la qualità dell’aria. Una città a zero emissioni entro il 2040.
Una città dove tutti i servizi siano in prossimità, tutto raggiungibile in massimo 15 minuti, una città dove convenga muoversi in bici e sia sicuro, ma anche una città senza barriere architettoniche, per permettere a tutti di spostarsi a prescindere da carrozzine, passeggini o disabilità. E' una città pensata perché le persone si riapproprino degli spazi. Brescia Attiva vorrebbe riaprire il centro alle persone e redistribuire equamente lo spazio sulle strade tra auto, bici, trasporto pubblico e persone a piedi.
Vogliamo una città sicura perché più in salute e dove tutti si sentano visti e accolti: una città a misura di anziani e bambini ma anche una città attrattiva per i giovani studenti e famiglie.
Insomma una città per tutti.

 

Valentina Gastaldi è nata e cresciuta a Brescia. Dagli anni delle superiori è attivista per la parità di genere e partecipa al mondo associativo bresciano: ha seguito per due anni il corso SVI per diventare volontaria internazionale. Ha studiato a Bologna e Siviglia ed è attualmente studentessa di relazioni internazionali e diplomazia a Padova. Dal 2019 è attivista anche con Fridays For Future per la giustizia climatica e sociale. Da giugno 2023 è in consiglio comunale con la lista civica Brescia Attiva.

 

 

Battaglie Sociali, marzo 2024, pag. 20-21

 

indice degli articoli

Maurilio Lovatti main list of papers