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Franco Manni
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La critica di Benedetto Croce al «sistema romantico»
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In
questo saggio analizzo i testi di autori della prima metà del XIX secolo,
classici autori del Romanticismo : Goethe, Hoerderlin, Schlegel,
Schleiermacher, Novalis, Fichte, Tieck, Brentano, Byron, Leopardi. Il
“sistema” delle idee del Romanticismo
è complesso : il valore del Mito, la svalutazione del lavoro, la
sopravvalutazione della Spontaneità, della Fantasie e del Sogno. La
idealizzazione della Giovinezza , il culto della Natura antropomorfizzata,
il desiderio della Perfezione confuso con la credenza che la Perfezione
esista in realtà. Queste
idee portano a caratteristiche aporie a volte così forti e cumulative da
costituire vere e proprie “malattie” mentali: la inimicizia tra Natura e
ragione e il credere che la ragione porti alla infelicità, l'Isolamento
dagli altri uomini (“filistei”) è segno di Superiorità Morale, il
Mondo è grigio meschino egoista e crudele , e il dolore per questo si
trasforma nel piacere della Sfida Titanica, il piangere e il lamentarsi
vengono valutati con auto-indulgenza, la Guerra al mondo e ai nemici diventa
Scopo e non più solo un mezzo. La vita diventa un brusco alternarsi di
Depressione ed esaltazione maniacale, un pendolo tra severo ascetismo e
abbandono alla sensualità. Questo sistema di idee origina nella prima metà del XIX secolo come momento storico, ma - come categoria dello spirito – è anche oggi attuale.
Ecco perchè vale la pena seguire la penetrante critica che ad esso fecero prima Hegel e poi Benedetto Croce... autori di un pensiero “forte” che demitizza i miti romantici virulenti nell'inconscio e nel preconscio sociali di oggi.
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