Mariachiara
Bonetti - Maurilio Lovatti
La vecchia chiesa dell'Assunta nel quartiere Chiesanuova a Brescia,
Brescia 2022, pag. 88
Introduzioni di don Santo Chiapparini, Claudia Cauzzi e Roberto Omodei
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La Voce del Popolo, 12 maggio 2022, p.
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BRESCIA
Arte, tradizione e curiosità nella chiesa di Santa
Maria Assunta
In
distribuzione un volume, curato da Maurilio
Lovatti e Mariachiara Bonetti, che racconta la storia di Chiesanuova
di Giulio Rezzola
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Tra i “tesori
nascosti” citati dalla presidente del Consiglio di Quartiere Claudia Cauzzi
c’è senz’altro la vecchia chiesa di Santa Maria dell’Assunta. Lo è
essa stessa, come detto eretta agli inizi del 1600 ad un’unica navata con
il presbiterio dominato da una cupoletta e completata un secolo dopo con un
altare maggiore in marmi verdi e rossastri. Al suo interno trovò posto la
Natività del Foppa (oggi, per ragioni di sicurezza, custodita nella
nuova chiesa) mentre ancora conserva una pala d’altare che pare sia stata
eseguita su indicazione del Tiepolo (la Madonna del Rosario), le
stazioni della via Crucis provenienti dal santuario delle Grazie e
attribuite alla scuola di Angelo Inganni, la raffigurazione dell’Assunta
del pittore modenese Zoboli (XVIII sec.) e altre chicche.
La storia, le caratteristiche architettoniche, l’approfondimento sulle sue
opere d’arte sono racchiusi in un interessante volumetto scritto da
Mariachiara Bonetti e Maurilio Lovatti corredato da belle fotografie che
viene presentato questa sera, giovedì 12 maggio alle ore 20.45 proprio
al suo interno in via Chiesanuova 1. Oltre a quelli degli autori, sono
previsti gli interventi del sindaco Emilio Del Bono, della presidente
del Consiglio di Quartiere, Claudia Cauzzi, del consigliere comunale Roberto
Omodei e del parroco di Chiesanuova, don Santo Chiapparini.
“La parrocchia è la Chiesa tra le nostre case e la chiesa nel quartiere
è segno della presenza della comunità cristiana tra le nostre case –
dice don Santo – I nostri antenati l’hanno costruita grande e bella,
arricchita con opere d’arte, per riunire la famiglia dei figli di Dio, l’hanno
dotata di un campanile non solo per orientarsi, ma anche per ricordare con
il suono delle sue campane la presenza della comunità di Gesù”. Il libro
La vecchia chiesa dell’Assunta (90 pp., copie a disposizione in
sede di presentazione), come citato dagli autori, cerca di dare risposta ad
una domanda: era una chiesa povera a servizio di una popolazione rurale
povera, quasi tutta analfabeta (circa mille persone). Eppure ai primi dell’Ottocento,
durante l’epoca napoleonica, vi arrivano due capolavori indiscussi della
pittura italiana e nel tempo accumula altre significative testimonianze dell’arte
locale. Come è stato possibile?
Bonetti e Lovatti cercano di ricostruire questa situazione “del tutto
straordinaria, unica in Italia” partendo dal ‘600 e analizzando, in
capitoletti a sé stanti, le vicende legate a questa chiesa nel ‘700, nell’età
napoleonica, durante le guerre d’Indipendenza, nei primi anni del Regno d’Italia,
nell’età giolittiana (primi del ‘900) nelle due guerre mondiali e,
infine, nell’epoca della ricostruzione post bellica.
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