Maurilio Lovatti, Giacinto Tredici vescovo di Brescia in anni difficili,

Fondazione Civiltà Bresciana, Brescia 2009, pag. 451, € 20

 

 

Introduzione di mons. Luciano Monari, vescovo di Brescia

 

 

 

 

 

Un vescovo viene plasmato in profondità dalla chiesa che serve: dai suoi collaboratori immediati, da tutto il presbiterio, dalla gente, dalle parrocchie, dai problemi che deve affrontare; reciprocamente una chiesa particolare riceve un'impronta significativa dal vescovo che la guida: dalla sua predicazione, dallo stile dei rapporti con i preti e con tutti, dagli atteggiamenti di fronte alle sfide sempre nuove che si presentano. La storia di una diocesi è in buona parte la storia delle persone che l'hanno formata nel tempo: dei santi, anzitutto, ma poi dei preti, dei religiosi, dei laici. Per questo dobbiamo ringraziare di cuore Maurilio Lovatti che ha fatto una ricerca ampia e accurata sulla vita e sul ministero di mons. Tredici, vescovo di Brescia per più di trent'anni.
E che anni! verrebbe da dire. Gli anni del fascismo, della guerra, della resistenza, della ricostruzione democratica e infine della guerra fredda. Anni di divisioni intestine, di contrasti violenti, di sofferenze indicibili, di polemiche infinite. Come fare il vescovo in anni simili? Come riuscire a tenere unito il presbiterio, a dare alla comunità cristiana indicazioni che l'aiutassero a custodire la fedeltà al vangelo? Come trovare il giusto punto di equilibrio tra resistenza e resa? A volte ci lamentiamo delle difficoltà che oggi preti e vescovi debbono affrontare, e giustamente. Ma altri tempi non sono stati meno difficili. Probabilmente le difficoltà di comunicazione rendevano meno ampia la consapevolezza degli eventi, permettevano più facilmente il silenzio e la riflessione prima di dover prendere posizione. Ma i problemi c'erano, eccome; le divisioni all'interno del clero e dei cristiani c'erano, e dolorose.
Proprio per questo ci serve ripercorrere la storia di quegli anni. Non è solo il desiderio, già buono, della ricostruzione storica a spingerci; c'è anche il bisogno di confrontare i nostri tempi con gli altri, i nostri problemi con gli altri. Ci sentiamo più liberi, in questo modo, con un poco più di coraggio. Mons. Tredici è riuscito a essere e rimanere un punto di riferimento credibile durante tutto il suo ministero. Lo è stato dal punto di vista evangelico, custodendo una fede ecclesiale genuina e un amore concreto, fattivo nei confronti delle persone; il testo del prof. Lovatti lo documenta bene. Lo è stato dal punto di vista culturale. La preparazione filosofica e l'apertura intellettuale gli sono stati preziosi: la crisi modernista con le sue motivazioni vere ma anche con le sue paranoie che hanno fatto soffrire persone degne; il confronto con la scienza (la scienza fisica e le nascenti scienze umane) e con le trasformazioni nella mentalità che essa ha comportato; il problema del cristiano di fronte alle diverse forme del potere politico… Sono tutti problemi che richiedevano solidità di fede, ma anche chiarezza di pensiero. E mons. Tredici era particolarmente attrezzato per muoversi in questi campi difficili.
Il prof. Lovatti, anch'egli filosofo, è in grado di spiegarlo molto bene nella seconda parte del volume, dove viene sondato il pensiero di mons. Tredici: le sue posizioni filosofiche di fronte ai problemi che interessavano la neo-scolastica, soprattutto il problema della conoscenza che Kant aveva rivoluzionato e che i filosofi cristiani non riuscivano a chiarire in modo soddisfacente; le riflessioni inevitabili e delicatissime su una guerra che metteva in crisi l'approccio etico e giuridico tradizionale; il dialogo appassionato e schietto con Bernardino Varisco. Di solito, una biografia non tratta questioni simili, se non di passaggio. Il prof. Lovatti, invece, ha la competenza per approfondire i problemi, chiarendone i termini e mostrando con chiarezza le posizioni prese.
Per tutto questo sono grato all'autore. Come dicevo all'inizio, per comprendere la chiesa bresciana ho bisogno di conoscerne i vescovi, soprattutto quelli a noi più vicini e che hanno lasciato un'impronta significativa nel tessuto diocesano. Tra questi è certamente mons. Tredici che ha guidato la nostra chiesa "in fide et lenitate" (così recita il suo motto episcopale). Chiarezza di fede senza ambiguità, ma con dolcezza; dolcezza di tratto, ma senza che questo tolga nulla all'edificio armonico della fede. È un ideale che mons. Tredici si è proposto e che, come mostra questo libro, ha seguito con coerenza. È un ideale che rimane tale anche per noi che abbiamo problemi diversi da affrontare ma che dobbiamo affrontarli con lo stesso stile: nell'integrità della fede e nella dolcezza dell'amore.

Brescia, marzo 2009

mons. Luciano Monari
Vescovo di Brescia

 

 

 

 

 

Maurilio Lovatti, Giacinto Tredici vescovo di Brescia in anni difficili, Fondazione Civiltà Bresciana, Brescia 2009, pag. 451

 

 

Giacinto Tredici, vescovo di Brescia in anni difficili

 

Maurilio Lovatti Indice generale degli scritti

 

Maurilio Lovatti Scritti di storia locale

 

 

Maurilio Lovatti, Giacinto Tredici vescovo di Brescia in anni difficili, Fondazione Civiltà Bresciana, Brescia 2009, pag. 451, € 20