Mons. Angelo Bartolomasi (1869-1959) a cura di Maurilio Lovatti
Nato il 30 maggio 1869, ordinato sacerdote il 12 giugno 1892, Vescovo ausiliare di Torino dal 1911, Vescovo di Trieste dal 1919 al 1922, Vescovo di Pinerolo dal 1922 al 1929. Dal 1915 al 1922 e dal maggio del 1929 all'ottobre del 1944 è Ordinario militare per l'Italia, grado equiparato a Generale di Divisione dalla legge dell'11 gennaio 1936, che ne definiva le competenze. Il 23 aprile 1929 era stato ordinato Arcivescovo titolare di Petra in Palestina.
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Per Angelo Bartolomasi, i nemici dell'Italia sono "gli Stati plutocratici, e con essi lo czarismo sovietico che, in apparente antitesi con la plutocrazia prodigava, opprimendo masse di lavoratori della terra, i cumulati beni di fortuna per la propaganda di teorie antireligiose ed antiumane negli Stati d'Europa e di oltremare. Plutocrazia e bolscevismo tentano di soffocare in una morsa di oro e di ferro le Nazioni europee temprate dalla civiltà cristiana, dallo spirito di giustizia e di equità sociale e politica. Ma la tempra è d'acciaio. Data la guerra, il Cappellano Militare deve sottostare a pericoli, anche affrontarli, confortare, anche spronare con la parola, con l'esempio e con la Grazia Divina i soldati al compimento del proprio dovere verso Dio e verso la Patria." dalla circolare ai cappellani militari italiani, pubblicata dal Messaggero il 19 ottobre 1941. Secondo lo storico David Kertzer (The Pope at War, Penguin Random House, London 2022, tr. it. Garzanti, Milano 2022, pp. 494-496) la destituzione dell'incarico di Ordinario militare per l'Italia fu decisa da Pio XII (nell'ottobre 1944) dopo oltre tre mesi di pressioni reiterate da parte dei Comandi militari alleati e del nuovo governo italiano (governo Bonomi II), in particolare del Sottosegretario per gli Affari Esteri Giovanni Maria Visconti Venosta.
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Lettera di don Enrico Saporiti, trasmessa da Bartolomasi a Mussolini Duce, tratto da M. Franzinelli, Stellette, croce e fascio littorio, Angeli, Milano 1995, pag. 357-358.
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