Intervista di Maurilio Lovatti a Luca Trombetta sul libro Lettera ad un amico della Terra di Mezzo di Franco Manni 

 

 

 

 

Maurilio: Che impressioni hai tratto leggendo il libro?

Luca: E’ stata sicuramente una lettura impegnativa ma ricca di spunti interessanti su svariati argomenti. Certi problemi, apparentemente soggettivi come l’amicizia o stati emotivi come la solitudine, sono trattati in maniera analitica, quasi scientifica, rendendoli più facilmente oggetto di discussione. I numerosi esempi rendono la lettura più scorrevole, pur mantenendola ad un certo livello.

 

Maurilio: La seconda parte, quella sul male, ti è sembrata più interessante?

Luca: Il problema del male è uno dei più interessanti. Studiando filosofia questi anni ho notato che le risposte all’origine del male che sono state date sono molte: Socrate, Aristotele,S. Agostino, S. Tommaso ecc … Manni unisce ciò che di buono ha notato in queste teorie, unificandole: la causa del male è, in parte l’ignoranza, intesa come distorta visione interiore ed esteriore della realtà, in parte la volontà conscia o inconscia di ignorare la realtà stessa.

 

Maurilio: Passiamo alla terza parte,quella sulle virtù contemplative.

Luca: La terza parte si occupa soprattutto della fantasia vista come virtù indispensabile per capire la realtà. Sono rimasto piacevolmente stupito nel leggere l’analisi dei vari personaggi di fantasia come Ulisse, Davide, Sigfrido, Parsifal e Gandalf. Sono tutte descrizioni molto dettagliate, precise e psicologicamente profonde dei grandi eroi della letteratura.

 

Maurilio: Hai già letto il signore degli anelli di Tolkien?

Luca: Non ho mai letto nulla di Tolkien, ma dall’enfasi con cui l’autore presenta i vari personaggi del “Signore degli Anelli” e dai continui riferimenti, ritengo che sia un libro estremamente coinvolgente; anche se il fantasy non è il mio genere di libri preferito, quindi, leggerò sicuramente qualcosa di Tolkien.

 

Maurilio: Proseguiamo sul tema dell’amicizia.

Luca: Come accennavo prima, l’amicizia è uno di quegli argomenti solitamente ritenuti troppo soggettivi per essere trattati. Manni individua invece quattro stati di solitudine e compagnia che riesce a descrivere minuziosamente come se stesse parlando di argomenti scientifici. E’ un metodo schematico che trovo molto utile. Anche la distinzione tra i vari rapporti interpersonali segue lo stesso procedimento. Ne risulta un’analisi lucida e razionale di un argomento spesso trattato da molti in maniera superficiale e troppo emotiva.

 

Maurilio: Arriviamo all’ultima parte quella sull’idealismo.

Luca: La quinta parte tratta il superamento del dualismo di Platone e la descrizione delle qualità dello spirito. E’ la parte che meno condivido, perché la teoria dell’idealismo non mi ha mai convinto del tutto. Accettando però la premessa, ne deriva un discorso completo e ben organizzato che riprende tra l’altro anche il tema del bene e del male. Particolarmente interessante è la parte sulla distinzione da uno spirito sano ed uno malato e sulla felicità che conclude il libro.

 

Maurilio: Veniamo adesso ad un discorso più generale. Questo è un libro di etica filosofica. Volendo potremmo definirlo un libro di alta divulgazione, perché rifugge le semplificazioni e le banalizzazioni. Ma c'è, secondo te un interesse dei giovani in campo etico? Può interessarli una valutazione filosofica, razionale delle scelte pratiche? Può parlare ai giovani questo libro?
Luca: Non c’è dubbio che il libro possa parlare ai giovani, il problema è se loro sono disposti ad ascoltarlo. Molti di essi, come tutti del resto, si trovano spesso di fronte a problemi etici, ma la maggior parte delle volte non li riconoscono come tali, o non vogliono farlo. Spesso chiedono aiuto, ma a persone nelle loro stesse condizioni, e non certo a libri di filosofia. Sono impulsivi e non si fermano neanche a pensare che una soluzione possa venire dalla filosofia stessa. Essa non da sempre le risposte, ma da sempre il modo per vedere la domanda in maniera diversa e la capacità e il senso critico di trovare soluzioni alternative: amplia la mente. Questo è quindi un libro che molti giovani dovrebbero leggere, pur sapendo che è una lettura difficile e impegnativa, ma che pochi secondo me, proprio per questo, leggeranno.

 

Maurilio: Quindi per te la divulgazione filosofica non è del tutto inutile per i giovani?

Luca: Non lo è assolutamente, ma difficilmente si otterrà una divulgazione capillare a livello giovanile. Il problema è però che se non si interessano ora a problemi di questo genere, difficilmente lo faranno in futuro, e con una frase fatta ma efficace, ricordo che i giovani di oggi sono gli adulti e i genitori del mondo di domani.

 

Maurilio: Per concludere, mi sai dire una tesi o un'idea del libro che non condividi, e invece una che condividi pienamente?

Luca: Una tesi che non condivido è il “paradosso dell’altruista”. Secondo l’autore l’altruista “disprezza le altre persone perché le vede vuote e prive di beni che solo da lui potrebbero ricevere”. Mi sembra una visione eccessivamente drastica dell’altruismo. Ciò che Manni descrive sarebbe una vera e propria malattia, se qualcuno ne fosse affetto. Nella maggior parte dei casi l’altruismo non nasconde secondi fini e viene fatto per pura bontà d’animo. E’ quindi stato scelto un caso più che limite.

 

Maurilio: E la tesi che condividi pienamente?

Luca: Una tesi che condivido riguarda invece il rapporto tra bene e piacere. L’autore afferma che è sbagliata la tesi diffusissima secondo cui la nostra ricerca punta al piacere. In realtà, consciamente o no, tutti noi cerchiamo un bene che, se raggiunto da eventualmente piacere. Credere che il nostro fine sia il piacere, ci porterebbe a cercare indistintamente tutti i piaceri senza fermarci a ragionare se la causa di tale piacere sia un bene o un male. Se invece cercassimo un bene, e sbagliassimo, ci accorgeremmo che in realtà era un male e ci correggeremmo. Condivido molto questa idea che mette l’analisi del bene e del male davanti alla cieca ricerca dell’effimero piacere.

 

 

 

Franco Manni, Lettera ad un amico della Terra di mezzo. Guida personale di etica filosofica sulle tracce di Aristotele, Freud e Croce, passando per J. R. R. Tolkien. Con una nota di Norberto Bobbio. Simonelli editore, Milano 2006, pag. 350, euro15,00. 

 

 

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