Franco Manni

 

Gramsci e il liberalismo

 

 

 

 

Quello che di solito non si legge(va) e non si dice(va) : e cioè l’enorme debito di Gramsci verso Benedetto Croce...

 

Molto si è scritto sulla figura di Gramsci come dirigente politico e come teorico della rivoluzione socialista in Occidente, con importanti risultati storiografici. Tuttavia, la controversa attualità della "questione comunista" ha indotto spesso storici e politologi a confrontarsi con le categorie generali dei "Quaderni del carcere" più per giustificare alcune battaglie interne della sinistra che per approfondire in termini analitici un'opera "aperta" come quella gramsciana.
L'ipotesi generale sottesa a questo volume è che gli studi su Gramsci potranno procedere utilmente soltanto se il suo pensiero verrà restituito alla sua precisa identità culturale e al suo tempo storico. I saggi qui raccolti intendono verificare criticamente il contributo recato da Gramsci come teorico della politica e come analista sociale nel contesto della cultura italiana ed europea dei primi trent'anni di questo secolo. Due i principali punti di riferimento: quei classici del pensiero politico che hanno nutrito più profondamente le riflessioni del carcere (come Machiavelli, Marx, Sorel, Croce, Michels) e la cultura politica e di fabbrica tra le due guerre (studiosi di relazioni industriali, dirigenti del movimento operaio e cattolico, corporativisti).


Saggi di: Franco Sbarberi, Norberto Bobbio, Luciano Cafagna, Michelangelo Bovero, Virgilio Mura, Regina Pozzi, Marco Revelli, Franco Manni, Alfredo Salsano, Stefano Musso, Michele Battini, Chiara Ottaviano, Lorenzo Calabi, Antonio Bechelloni, Richard Bellamy, Antonio Elorza, Maurilio Guasco, André Tosel, Pier Giorgio Zunino, Sergio Caprioglio.

 

 

 

 

 

 

 

 

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