Mariachiara Bonetti - Maurilio Lovatti
 La vecchia chiesa dell'Assunta nel quartiere Chiesanuova a Brescia,
 Brescia 2022, pag. 88

Introduzioni di don Santo Chiapparini, Claudia Cauzzi e Roberto Omodei

 

 

 

 

In Cantiere, giugno 2022, pp. 12 - 13


La nostra chiesa vecchia

 

Presentato il libro di Mariachiara Bonetti e Maurilio Lovatti

di Danila Galuppini

 

 

Brescia Capitale della Cultura 2023 è ormai alle porte. Fervono i preparativi e s’intravedono sullo sfondo iniziative, eventi, occasioni di scoperta o riscoperta del patrimonio artistico del nostro territorio, momenti di scambio culturale, di incontro e di dialogo che offrano ai cittadini l’opportunità di “riscoprire” l’appartenenza alla propria città e al proprio territorio.
Giovedì 12 Maggio ho potuto assaporarne un anticipo all’incontro di presentazione del volume dedicato alla Vecchia Chiesa dell’Assunta, scritto a due mani dai nostri parrocchiani Maria Chiara Bonetti, nella veste di architetto, e Maurilio Lovatti nella poliedrica versione di docente, esperto storico e appassionato d’arte.
Hanno presenziato all’evento, oltre ai ben noti autori, il Sindaco Emilio Del Bono, la Presidente del CdQ, Claudia Cauzzi, il Consigliere comunale, amico speciale, Roberto Omodei e Alessia Palmirani di Brescia Mobilità, che ha contribuito alle spese di stampa del volume.
Allineati ai piedi dell’altare maggiore, hanno intrattenuto un pubblico attento e curioso, desideroso di ripercorrere le tappe salienti della storia del nostro quartiere.
Nel tentativo di presentarvi una sintesi della serata, che non sarà certo esaustiva quanto la lettura del volume realizzato da Maurilio e Maria Chiara, sono riaffiorati alla mente alcuni ricordi legati alla mia infanzia e adolescenza, quando alla “Chiesa vecchia” si andava per gli incontri di catechismo, per i ritiri spirituali o per le Confessioni; non solo perché l’ambiente si prestava alle diverse occasioni, ma perché il nuovo oratorio non era ancora ultimato e non c’erano stanze a sufficienza per accogliere tutti i bambini e i ragazzi che popolavano un quartiere in continua crescita demografica.
E tra le voci allegre e spensierate che animavano quei momenti risuonava il “Lanzichenecchi” di Don Battista, vigile e puntuale nel richiamare quanti si cimentavano in escursioni clandestine sul campanile; meta assai ambita, non tanto per trasgredire ad un divieto imposto per ragioni di sicurezza, ma per godere della meravigliosa veduta panoramica del nostro quartiere e della nostra città.
Maria Chiara nella presentazione degli elementi architettonici e strutturali della vecchia Chiesa di Santa Maria Assunta ha ben evidenziato la funzione del campanile, come elemento importante del nostro paesaggio, attorno al quale si era sviluppata la vita degli abitanti di allora. Questa Chiesa, voluta dal Cardinale Carlo Borromeo, a partire dal 1580, raccoglieva la popolazione che viveva sparsa nella campagna fuori le mura della città e che doveva percorrere tre miglia per raggiungere l’allora Chiesa Parrocchiale dei Santi Nazaro e Celso.
Poiché “… la conseguente distanza dalla Chiesa Parrocchiale era causa di numerose difficoltà soprattutto nel tempo invernale e nelle ore notturne”, il Cardinale Borromeo dispose che venisse realizzata la Chiesa S. Maria Assunta, il cui cantiere venne portato a termine nel 1629.
Maria Chiara, nel descrivere la biografia architettonica della Chiesa ha ben coniugato il quadro urbanistico, modificatosi nel tempo, alla valenza sociale della Chiesa, in un intreccio di arte, storia e ricordi che sovrapponendosi hanno reso vivo (e presente) il passato.
Alla presentazione di Chiara è seguita la narrazione di Maurilio che ripercorrendo i tratti storici più salienti della nostra città, ha focalizzato l’attenzione del pubblico sugli elementi artistici presenti.
Ma come ci è finita la Pala di Santa Maria Assunta, di Giacomo Zoboli, nella nostra vecchia chiesa?
Con un racconto fluente, che da Napoleone si snoda attraverso un susseguirsi di eventi storici e dominazioni subite dal nostro territorio … ecco svelato il “mistero”.
La trovate ancora là, restaurata, all’altare maggiore, con gli Angeli avvolti nello stupore del sepolcro vuoto che assistono la Madonna nell’Assunzione.
Per concludere traggo spunto dagli interventi di Claudia Cauzzi, Roberto Omodei e del Sindaco, che ispirati dalla stimolante lettura del volume, hanno elogiato, all’unisono, la bellezza della nostra città, una delle più antiche d’Italia, nella quale si stratifica uno straordinario patrimonio artistico capace di comunicare linguaggi diversi e che ci offre l’opportunità di valorizzare un territorio che prende consapevolezza delle proprie radici e delle molteplici ricchezze culturali.
Brescia Capitale della Cultura diviene così occasione per attivare il territorio, per animarlo, dando anima alle voci che lo popolano, attingendo al patrimonio vivo dei quartieri, smobilitando ricordi per riscoprirne le radici, per rafforzare la nostra identità, per vederne la bellezza, lasciarla “parlare” e saper emozionare.
Andiamo quindi “oltre le mura”, attraversiamo la città, la periferia, alla ricerca di un mistero svelato, di un tesoro nascosto o semplicemente di un panorama dimenticato che ci permetta di vedere “oltre”, in un’ottica di apertura, di incontro e di confronto culturale … perché la bellezza della nostra città è anche l’intreccio delle molteplici culture che la popolano.


Danila Galuppini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Mariachiara Bonetti - Maurilio Lovatti
 
La vecchia chiesa dell'Assunta nel quartiere Chiesanuova a Brescia,
 
Brescia 2022, pag. 88

Introduzioni di don Santo Chiapparini, Claudia Cauzzi e Roberto Omodei

 

 

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