Matteo Lovatti junior

(Roma 1861 - 1927)

 

 

Nipote dell'architetto Matteo Lovatti (1769-1849), figlio dell'avvocato Filippo, morto il 21 gennaio 1893, fratello minore di Innocenzo (1858-1933), si forma a Roma frequentando la cerchia dei pittori spagnoli vicini a Mariano Fortuny, specializzandosi nella scena di genere, nel ritratto e nel paesaggio.
Espone a Roma alla Società degli Amatori e Cultori di Belle Arti nel 1877, nel 1879 (Corsa di buttero al Circo di Romolo), nel 1885 (Ritratto) e nel 1886; nel 1909 presenta le sue opere all’Associazione degli Acquarellisti (Il Vaticano; Villa de’ Quintili). Partecipa a diverse Esposizioni nazionali ed internazionali, tra cui quella di Torino nel 1880 (il 14 marzo 1878 a Roma), di Milano nel 1881, di Roma nel 1883 (Vita moderna), di Torino nel 1884, di Anversa e Milano (Sport) nel 1885 e di Torino nel 1908 (Los Apaches - Parigi la notte).

Il 24 novembre 1878 il re d'Italia Umberto I di Savoia rientrò a Roma dopo un lungo viaggio in varie località della penisola, nel quale era sfuggito a Napoli all'attentato dell'anarchico Giovanni Passannante, il 17 novembre. L'allora giovanissimo Matteo Lovatti in un celebre dipinto coglie il momento del passaggio del Sovrano e della Consorte in piazza Esedra, appena arrivati dalla Stazione Termini. Una grande folla in festa manifesta giubilo per lo scampato pericolo, sventolando bandiere e levandosi il cappello in segno di saluto.

 

 

Il quadro è di proprietà della Presidenza della Repubblica italiana

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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